Coldiretti Piemonte: “Un solievo il blocco della truffa sul falso vino locale”

L’azione ha coinvolto i Servizi Antisofisticazioni Vinicole Provinciali della Regione Piemonte, l’Agenzia delle Dogane, il Nas Carabinieri e gli uomini delle Dogane inglesi

Coldiretti Piemonte ha manifestato in questi giorni «viva soddisfazione per l’operazione che ha portato alla scoperta di pseudo imprenditori che frodavano i consumatori con del falso vino doc e docg».

Dicono Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa – presidente e direttore Coldiretti Piemonte – “L’operazione coordinata dalla Procura di Vigevano ha coinvolto i Servizi Antisofisticazioni Vinicole della Regione Piemonte, l’Agenzia delle Dogane e i Carabinieri del Nas. Siamo certi che questi risultati ottenuti contro i falsificatori non possono che giovare al mondo vitivinicolo nazionale e piemontese. I nostri produttori hanno fatto crescere con grande fatica e grande lavoro il settore vitivinicolo operando nella correttezza dei disciplinari delle doc e delle docg ed investendo verso il mondo dei consumatori con la piena trasparenza etico produttiva”.

L’indagine, durata più di un anno e sviluppata dai Servizi Antisofisticazioni Vinicole delle Province Piemontesi, congiuntamente con l’Agenzia delle Dogane, ha permesso di ricostruire l’attività delittuosa posta in essere da una serie di operatori disonesti che, senza nessuno scrupolo, immettevano sul mercato italiano ed inglese prodotti enologici “fasulli” ed adulterati. Infatti venivano commercializzati prodotti di bassissima qualità, spesso con valori al di sotto delle soglie previste per legge, proposti sul mercato estero come prodotti a Denominazione di Origine Controllata o igt.

Conclude Roberto Cabiale – membro di giunta con delega al settore vitivinicolo – ”Nessuna azienda produttrice di vino piemontese è coinvolta nelle indagini, ma il danno economico patito dalle imprese nostrane è sicuramente enorme. Il danno di immagine subito all’estero potrebbe avere un impatto negativo non calcolabile per la nostra eccellenza enologica.”

I controlli esistono e questi episodi lo dimostrano. La nostra è una battaglia quotidiana contro il falso made in Italy per la valorizzazione della grande capacità qualitativa produttiva dei nostri viticoltori.