Confindustria Vercelli-Novara: «Situazione drammatica. Indicazioni chiare sulla ripartenza»

Il presidente di Cnvvv, Gianni Filippa: «Così non possiamo resistere a lungo»

Gianni Filippa, presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia

È drammatico il primo impatto del Coronavirus sull’industria novarese e vercellese. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre aprile-giugno 2020 (elaborate in forma sintetica da Confindustria Piemonte e disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che, rispetto al trimestre precedente, si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione subisce la riduzione più forte dell’ultimo decennio: nel territorio novarese da 9,5 a -26,8 punti, in quello vercellese da -11,1 a -29,3 punti, mentre la media regionale passa da -0,5 a -29,1 punti. In picchiata risultano anche i saldi ottimisti/pessimisti riferiti alle attese di nuovi ordini: da 8,7 a -30,1 punti per Novara, da -9,1 a -38 punti per Vercelli, a fronte di una media piemontese che passa da -0,5 a -33,8 punti. Fortemente negative anche le attese di ordini esteri, il cui saldo ottimisti/pessimisti crolla da 3,8 a -18,6 punti nel Novarese e da -7,3 a -26,9 punti in provincia di Vercelli, mentre in Piemonte cala da -1,7 a -25 punti.

«La situazione – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – è sempre più preoccupante e il fatto che la soluzione, quantomeno a livello di scelte politiche, non sia ancora chiara sta mettendo serie ipoteche sul futuro del tessuto economico e sociale del territorio. Le nostre aziende hanno attivato tutti i protocolli per lavorare in sicurezza e devono poter riprendere le attività “convivendo” con il virus, perché i problemi dell’economia non riguardano soltanto i suoi operatori, ma tutto il corpo sociale, che se ne deve fare carico come di un’emergenza che è ormai pari a quella sanitaria. Perdiamo clienti ogni giorno, con un calo della redditività che a fine marzo era già stimato in oltre il 25%; in queste condizioni non possiamo resistere a lungo».

(Ulteriori approfondimenti sul Corriere eusebiano in edicola da venerdì 24 aprile)