Crisi alla Microport di Saluggia: il 14 marzo convocato un “tavolo” regionale per cercare una soluzione
«Ogni crisi aziendale ci preoccupa fortemente per le ripercussioni sul piano economico locale ed evidentemente anche per il rischio occupazionale che ne consegue. Siamo consapevoli delle grandi difficoltà che in questo momento vivono i dipendenti della Microport di Saluggia insieme alle loro famiglie: come Regione siamo in prima linea per garantire il massimo impegno e sostegno ai lavoratori per trovare la migliore soluzione possibile che passi attraverso dialogo tra le parti, per evitare di mettere in pericolo anche solo un posto di lavoro. Per questo motivo, non appena abbiamo ricevuto la comunicazione ufficiale del mancato accordo, abbiamo provveduto immediatamente a convocare lun tavolo di procedura per il prossimo 14 marzo in assessorato. Garantisco il massimo impegno per scongiurare i licenziamenti annunciati, valutare con l’impresa le strade percorribili e salvaguardare il patrimonio di professionalità acquisito negli anni». Lo dichiara l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino a margine delle agitazioni registrate venerdì nel polo industriale di Saluggia dove i sindacalisti hanno organizzato un presidio con il blocco della provinciale che collega Saluggia a Crescentino in segno di protesta per la crisi della Microport.
«Dobbiamo evitare con ogni strumento a nostra disposizione di impoverire un territorio già piegato dalla pandemia e dalla crisi economica: dietro ad ogni licenziamento c’è una famiglia, madri e padri che non possono essere lasciati soli dalle Istituzioni – ha commentato il consigliere regionale vercellese Carlo Riva Vercellotti – l’auspicio è che si possano creare le condizioni, com’è stato per Livanova nel 2019, lavorando in sinergia tra territorio e Istituzioni sia per un rilancio della società e del comprensorio sia per una ricollocazione degli esuberi a partire proprio dal polo biomedicale, qualora non si riesca a convincere l’azienda a garantire l’occupazione di tutti».