I costruttori edili piemontesi contro Toninelli: «Grave lo stallo sulle infrastrutture»

Provvisiero (Ance): «Non chiediamo redditi di cittadinanza, noi vogliamo lavorare per il futuro dei nostri figli»

Il cantiere Tav di Chiomonte attualmente bloccato

Mentre infuria la discussione sulla futura legge di bilancio, la principale associazione dei costruttori edili del Piemonte, l’Ance, esprime tutta la sua preoccupazione sullo stallo dei cantieri per le principali opere infrastrutturali. E lo fa con una nota insolitamente dura del presidente, Giuseppe Provvisiero: «Come cittadino e come padre di famiglia mi chiedo: quale futuro immaginano i Ministri Di Maio e Toninelli per il Piemonte? Un reddito speciale di cittadinanza ai piemontesi per la decrescita felice senza infrastrutture? Il tessuto economico piemontese preferisce lavorare con una visione di lungo periodo orientata allo sviluppo per le prossime generazioni».

Ancora una volta – prosegue la nota Ance – unitamente a tutto il sistema economico piemontese, ribadiamo che «lo sviluppo dei territori passa attraverso il sistema infrastrutturale. Bloccare importanti opere come la Torino-Lione, il Terzo Valico e l’Asti-Cuneo significa segnare il futuro del Piemonte, con conseguenze irreversibili per la nostra regione che rischia di perdere competitività e credibilità. Purtroppo non siamo ancora usciti dalla crisi economica e l’edilizia è il comparto che ha sofferto più di tutti e che ancora non si è ripreso: solo in Piemonte dal 2008 sono uscite dal mercato 11mila imprese e hanno perso il lavoro 41mila addetti (pari a 8 Ilva di Taranto). Le infrastrutture da sole però non bastano, ciò che favorisce davvero la crescita e che ha effetti immediati sull’economia è l’indotto creato dalla realizzazione delle infrastrutture stesse, con ricadute sul territorio che favoriscono l’incremento del Pil. Ricordo il ruolo anticongiunturale del settore: un miliardo investito in infrastrutture genera una ricaduta complessiva nell’intero sistema economico di circa 3,4 miliardi di euro, con un incremento occupazionale di 17.000 addetti, di cui 11.000 nel settore delle costruzioni e 6.000 negli altri settori. La politica sta perdendo tempo e dimostra mancanza di responsabilità: abbiamo bisogno di infrastrutture, strade, scuole sicure e ospedali all’avanguardia. Occorrono i fondi per opere strategiche e i fondi per le Periferie, che comprendono importanti interventi di manutenzione. L’Italia, il Piemonte hanno bisogno di integrarsi con il resto dell’Europa ma lo possono fare solo con un’adeguata guida politica».

L’ANCE PIEMONTE – VALLE D’AOSTA rappresenta, attraverso le nove Associazioni Territoriali di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Vercelli e Aosta, le maggiori imprese di costruzione edilizia operanti in Piemonte e Valle d’Aosta per un totale di 1.500 imprese con circa 25.000 addetti: essa aderisce, a livello nazionale, all’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, con sede a Roma. L’attività dell’ANCE PIEMONTE-VALLE D’AOSTA è volta principalmente alla promozione dell’attività edilizia in tutte le sue componenti: edilizia residenziale privata, edilizia residenziale pubblica e agevolata, infrastrutture ed opere pubbliche, edilizia commerciale ed industriale.