Lupi e animali selvatici. L’allarme di Coldiretti Piemonte: «Così la campagna si spopola»

Non cessano le aggressioni ai greggi da parte di lupi e animali selvatici che dalla montagna ormai sono scesi nelle aree collinari, mettendo in serio pericolo e difficoltà le imprese agricole e la popolazione.
Sul territorio il proliferare dei predatori rappresenta un grave rischio non solo per l’incolumità delle persone, ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo, alle prese già con una difficile ripartenza dopo l’emergenza Coronavirus.

Negli ultimi anni si è reso così necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo.
«Agli animali uccisi si aggiungono – sottolineano Roberto Moncalvo  presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale – i danni indotti dallo stato di stress provocato dagli assalti. Sono necessarie, quindi, misure di contenimento – aggiungono – per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le nostre montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati in agricoltura con un forte impegno verso la tutela la biodiversità, recuperando in molti casi storiche razze da allevamento. Serve dunque responsabilità nella difesa, da parte delle istituzioni e degli organi competenti, degli allevamenti, dei pastori e allevatori che – concludono Moncalvo e Rivarossa – con coraggio continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni che minacciano anche le città».