Il Movimento 5 Stelle replica alla Lega e minaccia querele

Si fa aspro lo scontro politico sulla petizione popolare annunciata dai pentastellati contro Maura Forte

Il municipio di Vercelli

Prima il comunicato stampa del capogruppo in Comune a Vercelli del Movimento 5 Stelle, Adriano Brusco, in cui si annuncia una raccolta firme tra i cittadini per chiedere le dimissioni del sindaco Maura Forte in relazione al suo rinvio a giudizio nella vicenda dell’autenticazione delle sottoscrizioni alle liste elettorali, poi la replica della Lega Nord che, per bocca del coordinatore cittadino Gian Carlo Locarni, accusa il M5S di sciacallaggio e si dissocia dall’iniziativa, ora un alto comunicato del Movimento 5 Stelle per ribadire le proprie posizioni e rintuzzare le accuse del Carroccio.

«Evidentemente – si legge in un comunicato diramato dai “pentastellati” vercellesi – il rappresentante della Lega Nord di Vercelli, Locarni, ha sparato, improvvidamente, contro il capogruppo del M5S di Vercelli, Adriano Brusco, accusandolo di sciacallaggio (?) per aver promosso una petizione popolare contro la sindaco di Vercelli, Maura Forte, dimenticando la scandalosa campagna di stampa e politica orchestrata dal PD, partito di cui fa parte Forte, contro il M5S, prendendo a pretesto i fatti accaduti a Quarto, comune della Campania a guida pentastellata. Quello e’ stato un vero e proprio sciacallaggio dato che la sindaco di Quarto (M5S) non solo non e’ indagata ma e’ parte lesa. Caso del tutto diverso a Vercelli, dove la sindaco Forte, contrariamente a quello che scrive Locarni, non e’ semplicemente INDAGATA ma e’ I-M-P-U-T-A-T-A, perche’ rinviata a giudizio (possibile che solo il difensore d’ufficio della Forte, Locarni, non si avveda della differenza?). La grave circostanza avrebbe già’ dovuto farle sentire il dovere morale di rassegnare spontaneamente le dimissioni (del resto, lo stesso statuto del PD già’ le prevede in casi simili) e suggerire anche a tutta la minoranza, non solo al M5S, di chiederle di rinunciare all’incarico. Evidentemente la questione morale in politica non e’ all’ordine del giorno ne’ per la Lega Nord di Vercelli ne’ per la Lega Nord in altre parti d’Italia, considerate le vicende giudiziaria in cui molti del partito di Locarni sono coinvolti e nonostante i salti mortali di Salvini sempre più’ in difficoltà’ nel tentativo di moralizzare il suo partito, dovendo fare…i conti non solo per gli acquisti di mutande verdi e lauree fasulle comprate con soldi pubblici, ma anche con ammanchi milionari (Belsito docet) e altri grattacapi giudiziari. Questo spiega anche perche’ la Lega Nord non e’ intervenuta nel caso di Quarto ne’ negli altri casi (sono 84) che hanno interessato, finora, il PD. Chi ha scheletri nel proprio armadio logicamente non va ad aprire quello degli altri… Ma, per tornare all’esponente leghista di Vercelli, appare quanto mai risibile, se non fosse, pero’, anche gravido di conseguenze penali, il suo tentativo di delegittimare il capogruppo M5S, Brusco, accusandolo, falsamente, di non aver precedentemente sottoscritto la mozione di sfiducia alla sindaco Forte presentata dalla minoranza qualche tempo fa. Si ribadisce che questa accusa di Locarni a Brusco e’ una vera e propria diffamazione, dato che il responsabile del M5S non solo ha sottoscritto quella mozione, ma l’ha anche votata in seduta consiliare (ne fanno fede i verbali della riunione)».

Una dichiarazione successivamente ritrattata da Locarni. Ma evidentemente al M5S non basta: «La tardiva resipiscenza non può’ evitargli un’eventuale querela per diffamazione se non arrivano opportune scuse».