Icardi in commissione: «Piemonte prudente ha accantonato le dosi per il “richiamo” del vaccino»

“La scelta prudenziale del Dirmei di prevedere, da subito, di accantonare parte delle scorte dei vaccini per far fronte alle seconde somministrazioni anche in caso di ritardi nelle consegne si sta rivelando lungimirante ora che il Piemonte subisce un taglio del 29% di quanto concordato”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi in apertura della comunicazione sulla somministrazione vaccinale svolta questo pomeriggio in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

“Al momento abbiamo somministrato l’86% delle dosi ricevute ed entro domani dovremmo riceverne oltre 32 mila – ha aggiunto –. Altre Regioni sono state meno previdenti di noi, trovandosi scoperte per le seconde somministrazioni. Al momento si sta sopperendo ricorrendo alla compensazione intraregionale ma, su richiesta del commissario Arcuri, d’ora in poi tutte le Regioni dovranno accantonare il 30% delle dosi ricevute per le seconde somministrazioni”.

“Per tutti questi motivi – ha aggiunto – la seconda fase partirà probabilmente con due settimane di ritardo rispetto alla data programmata del 31 gennaio, allungando inevitabilmente i tempi per il raggiungimento dell’immunità di gregge”.

“Anche il vaccino Moderna, che avrebbe dovuto essere consegnato oggi in 4.800 dosi, subirà un ritardo di due settimane – ha sottolineato – mentre con l’arrivo di quello Astra Zeneca, che si può conservare in normali frigoriferi, in Piemonte anche i medici di medicina generale e i farmacisti potranno effettuare le somministrazioni. Sulla somministrazione da parte dei farmacisti dovrà esprimersi il Ministero, perché non è ancora chiaro se possa essere eseguita direttamente dai farmacisti o solo da medici e infermieri”.

Rispondendo a Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Daniele Valle, l’assessore ha affermato che a febbraio i quantitativi destinati al Piemonte dovrebbero essere ripristinati.

Sulla somministrazione presso le farmacie, l’assessore ha risposto a Mario Giaccone (Monviso): “Probabilmente ciò avverrà alla presenza di un medico e previa una formazione di base del personale per far fronte a eventuali reazioni avverse. Ma su questo aspetto bisognerà attendere il giudizio del Ministero”.

Francesca Frediani (M4o) ha comunicato che “la vaccinazione per i detenuti, che non spetta alla Regione ma al Ministero, verrà probabilmente prevista nell’ambito della seconda fase”.

Sulle varianti del virus, a Sarah Disabato (M5s) ha risposto che “a differenza di quella inglese, la variante brasiliana desta maggiori preoccupazioni perché non è ancora chiaro se contro di essa il vaccino sia efficace”.

Matteo Gagliasso (Lega) ha assicurato che anche le persone disabili e con malattie psichiatriche residenti nelle Rsa piemontesi verranno vaccinate nel corso della prima fase.

Icardi ha anche risposto a tre interrogazione indifferibili e urgenti proposte da Rossi (Pd) sui criteri di valutazione del trasferimento di direttori Asl, sull’impiego delle risorse destinate al Piemonte dal Decreto legge 19/2020, e sull’efficacia dei dispositivi anti Covid Non Thermal Plasma (Ntp).

La Commissione ha quindi proseguito la trattazione della Proposta di legge82, “Misure di sostegno per gli anziani vittime di delitti contro il patrimonio”, presentata dal primo firmatario Raffaele Gallo (Pd) e del Disegno di legge 127, Sviluppo delle forme associative della Medicina generale, presentato per la Giunta dall’assessore Icardi, le cui discussioni generali si erano svolte nella scorsa seduta.

A proposito della Pdl, l’assessore al Welfare Chiara Caucino ha espresso il parere favorevole dell’Assessorato e dell’intera Giunta alle finalità del provvedimento, sottolineando che “affronta un tema delicato e assai sentito dalla maggioranza” proponendo però di rinviare la discussione dell’articolato dopo aver affrontato alcune criticità e ragionato sul reperimento delle risorse per finanziarlo.

Sara Zambaia (Lega) ha proposto la creazione di un gruppo di lavoro all’interno della Quarta Commissione per riesaminarlo e arricchirne eventualmente il contenuto.

Gallo e Rossi (Pd) hanno accolto la proposta dichiarando anche la disponibilità a dar vita a un Testo unico condiviso, chiedendo che l’iter abbia tempi certi.

A proposito del Ddl, la Commissione è arrivata alla discussione degli emendamenti all’articolo 3. Ne ha esaminati una quindicina, proposti per la minoranza dai primi firmatari Rossi (Pd), Disabato (M5s), Frediani (M4o) e Marco Grimaldi (Sel) e approvati due, rispettivamente del Pd e del M5s.