Il Pd di nuovo all’attacco sui temi sanitari

Boeti a Vercelli parla del 118, della ristrutturazione dei servizi di soccorso e del futuro degli ospedali

Continua la “crociata” del Pd vercellese sui temi sanitari. Dopo la presa di posizione del gruppo consiliare di Vercelli che chiede a viva voce un summit tra Cota e Corsaro per discutere il futuro del S. Andrea, ora sotto la lente di ingrandimento dei democratici finisce la ristrutturazione del 118 e gli scenari che si dischiudono a livello piemontese dopo la riforma annunciata dalla giunta Cota. Occasione per lanciare un nuovo allarme è stata la conferenza stampa di lunedì nella sede del Pd vercellese in via Giovane Italia cui ha preso parte il consigliere regionale Nino Boeti (affiancato dai vertici locali del partito: Bobba, Forte e Bizjak). Boeti ha anzitutto illustrato una sua interrogazione presentata a Palazzo Lascaris sulla spinosa questione dei lavoratori della cooperativa Elleuno a suo tempo assunti dall’Asl Vc per garantire i servizi delle ambulanze del 118: «L’Asl ha di recente bandito un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori e su 25 posti messi a bando ha deciso di coprirne solo 13. Nella graduatoria finale risultano avvantaggiati  numerosi soggetti esterni, mentre gli interni sono stati in larga parte esclusi. Parallelamente l’Asl ha attivato collaborazioni con associazioni di volontariato locali per sopperire alla carenza di personale. A nostro avviso questo atteggiamento è incomprensibile, rischia di provocare un decadimento qualitativo e inoltre nasconde, a nostro giudizio, aspetti procedurali discutibili. Per tale ragione abbiamo chiesto in consiglio regionale di fare piena luce».

Ma non c’è solo questo aspetto particolare a preoccupare il Pd: «La vicenda del 118 di Vercelli si iscrive nella più generale ristrutturazione dei servizi di soccorso con la riduzione da 8 a 4 delle centrali operative del 118 sul territorio regionale. Vercelli, per l’ennesima volta, sarà accorpata a Novara, Biella e Vco e la “testa” del servizio sarà allocata a Novara. Insomma in sanità la capitale non è più Torino, ma Novara…».

Infine Boeti ha sottolineato come la giunta Cota stia operando dei risparmi considerevoli anzitutto agendo sulla leva del personale medico e amministrativo: «Cota immagina, in questo modo, di risparmiare oltre 84 milioni di euro già a partire dal 2012 con conseguenze incalcolabili sulla sostenibilità dei servizi sanitari».