L’Asl Vc replica all’Isde: «Sui tassi di mortalità della popolazione il Vercellese allineato ai dati nazionali»

Eva Colombo, dg dell'Asl Vc

L’Asl Vercelli risponde alla presidente della sezione vercellese dell’Isde Medici per l’Ambiente, Elena Uga, che nei giorni scorsi ha diramato una nota sollevando perplessità sullo studio epidemiologico realizzato dall’Asl a Vercelli, in particolare sulle conseguenze per la popolazione intorno ai siti industriali e all’inceneritore, oltre che sull’uso di fitofarmaci: «L’Asl, attraverso il tavolo tecnico Ambiente e salute, costituito nel 2018 con Comune, Provincia, Regione, Arpa e UPO – si legge in una nota a firma della dg dell’Asl Vc, Eva Colombo – nella prima parte del suo lavoro ha censito tutti i siti di bonifica vercellesi identificando i rischi per la salute della popolazione e segnalando le priorità di intervento: tra queste c’è l’area ex Montefibre, vicina alle case e su cui sorgono anche alcune abitazioni la cui bonifica come è noto è in via di soluzione. In quel rapporto è stato indicato che nell’area attorno all’inceneritore, fino al suo spegnimento, risiedeva una sola persona. Pertanto oggi, che quell’area che persiste senza residenti, non si ravvisano rischi per la salute pubblica. Se si volesse approfondire l’impatto che l’inceneritore ha avuto in passato sarebbe invece necessario uno studio epidemiologico mirato. 

In merito al rischio occupazionale dei soggetti esposti in passato sia nell’industria sia nell’agricoltura, per rilevarlo sarebbe necessaria una tipologia di studio differente da quello sulle cause di mortalità effettuato dall’equipe del professor Faggiano, ad esempio proponendo uno studio di coorte o di caso-controllo che richiederebbe anche di incrociare alcuni dati che non è possibile ottenere in base alla normativa sulla privacy e alla sua applicazione in Piemonte. In particolare, ad oggi, non è possibile incrociare i dati di mortalità con l’indirizzo specifico di residenza. 

Lo studio epidemiologico realizzato dall’Asl fotografa che Vercelli oggi è un territorio, nel complesso delle cause, assolutamente allineato con la media dell’incidenza regionale a livello di cause di mortalità. Se i fattori biologici e ambientali a Vercelli negli anni 80 hanno comportato un maggior rischio di mortalità, oggi quel divario risulta finalmente annullato».