Nel decreto liberalizzazioni spunta la norma sul nucleare

Le procedure autorizzative sui vecchi siti atomici non passeranno più per Comuni e Regione. Bobba: «Così Saluggia rischia di diventare il deposito unico»

I primi a lanciare l’allarme sono stati i parlamentari del Pd Luigi Bobba e Roberto Della Seta. Poi sono arrivate le prese di posizione di Legambiente e Cgil. Il “caso” ruota attorno all’art. 25 del decreto liberalizzazioni che consentirebbe di realizzare tutte le opere connesse allo smantellamento dei siti nucleari italiani, a cominciare da Trino Vercellese e Saluggia, in deroga alle procedure ordinarie. Insomma ogni intervento sugli impianti potrebbe essere realizzato “saltando” pareri e autorizzazioni da parte degli enti locali.

«Con questa norma – spiega Bobba – viene di fatto dichiarato lo stato d’emergenza a Saluggia, togliendo ogni voce in capitolo al Comune, alla Regione e alla comunità locale. Il rischio è che in questo modo Saluggia, che attualmente ospita la gran parte delle scorie nucleari più pericolose e la cui inidoneità a questo scopo è stata ripetutamente certificata, resti il cimitero del nucleare italiano».

Per questa ragione Bobba e Della Seta avranno un colloquio, martedì prossimo, con il loro capogruppo in commissione industria, Filippo Bubbico, cui chiederanno di intervenire per modificare in maniera sostanziale tale articolo.