Prima uscita ufficiale di Roberto Scheda: «Il mio programma? Continuità nella discontinuità»
E’ stata una presentazione in grande stile quella di Roberto Scheda alla prima uscita ufficiale da candidato sindaco di Vercelli del centro destra. Al Parlamentino dell’Ovest Sesia, nel pomeriggio di venerdì 12 aprile, a fianco di Scheda c’erano i tre segretari regionali della coalizione: Fabrizio Comba (FdI), Paolo Zangrillo (Forza Italia) e Riccardo Molinari (Lega), in platea gran parte dei dirigenti dei tre partiti e i giornalisti delle testate locali. Ma il vero mattatore di giornata è stato proprio Scheda che ha iniziato con una battuta: «I miei detrattori mi hanno subito affibiato un anno in più dicendo, e scrivendo, che ho 82 anni, ma li compio a ottobre quindi ne ho “solo” 81…». Partendo da questa constatazione anagrafica il candidato del centro destra ha “smontato”, dalla sua prospettiva, le critiche sollevate (non solo dal centro sinistra) sulle modalità con cui si è giunti all’individuazione della candidatura: «Si è fatto un gran parlare del fatto che io, esponente di una lista civica che in questi anni è stata tecnicamente all’opposizione, diventi ora il candidato della coalizione che ha governato Vercelli. Rispondo serenamente che ciò non mi crea imbarazzo e che intendo portare avanti un programma di “continuità nella discontinuità”: riconosco il grande merito dell’amministrazione uscente di aver portato a casa fondi ingenti e di aver avviato una trasformazione importante della città, ma intendo proseguire questo lavoro con una maggiore e migliore condivisione degli obiettivi con tutte le forze vitali di Vercelli».
Circa la lettura data sulle trattative che hanno preceduto la formalizzazione della candidatura secondo cui vi sarebbe stata una spartizione “partitocratica” delle varie “nomination”, Scheda ha replicato: «Io sono un uomo libero e indipendente che vuole solo il bene della città di Vercelli da cui ho avuto molto e alla quale voglio restituire tutto ciò che posso».
In chiusura un riferimento diretto al sindaco uscente Corsaro: «Tra me è Andrea non vi è nulla di personale se non una grande amicizia umana e professionale. Nelle prime due amministrazioni guidate da Corsaro ho svolto umilmente e credo con positività il ruolo di assessore ai lavori pubblici dimostrando la mia lealtà. Ecco questo non accetto sia messo in dubbio: la mia lealtà e trasparenza nei rapporti con tutti».