Saitta: «Salvi Emodinamica a Vercelli e Punto nascite a Borgosesia»

L’annuncio dell’assessore alla sanità durante un incontro organizzato dal Pd a Borgosesia

Un momento della serata con Saitta a Borgosesia

Venerdì 19 Maggio, si è tenuta presso il circolo Acli di Aranco a Borgosesia, la conferenza stampa con l’Assessore regionale alla Sanità Antonino Saitta. Hanno preso parte, a quella che è stata una vera e propria tavola rotonda sul tema della sanità sul territorio vercellese nello specifico della Valsesia, il sottosegretario Luigi Bobba, i consiglieri regionali Giovanni Corgnati e Gabriele Molinari, il Segretario provinciale Pd Gian Paolo De Dominici. Oltre ad alcuni amministratori locali della Valsesia e ad alcuni candidati per le elezioni amministrative di Borgosesia e Varallo, erano presenti tra il pubblico il direttore generale dell’Asl 11 Chiara Serpieri con il direttore amministrativo Adriano Picco e il direttore sanitario Arturo Pasqualucci.

Dopo una rapida introduzione di De Dominici ha preso la parola l’assessore alla sanità.

«L’obiettivo della Regione Piemonte con il mandato di Chiamparino – ha spiegato Saitta – è stato da due anni e mezzo a questa parte quello di sanare e pettere in sicurezza un sistema che conta 57.000 dipendenti e che dal 2011 era commissariato come in Campania nel Lazio e in Sicilia. Essere commissariati significa perdere l’autonomia e il risultato è stato che a dicembre non sapevamo come pagare i dipendenti. Questo è il quadro che abbiamo ereditato. Ma più che soffermarci sulle polemiche ci siamo rimboccati le maniche per rimettere i conti a posto e in questo quadro non sono stati ridotti i servizi sanitari ma sono state bloccate le assunzioni come unica possibile drammatica soluzione».

Ora , dopo due anni di lavoro, «abbiamo i conti strutturalmente a posto ma abbiamo ancora tanto da fare. Abbiamo accantonato però le risorse per ricominciare a fare assunzioni. Abbiamo ricominciato a parlare dell’offerta sanitaria che non è adeguata alla domanda e quindi di investimenti futuri. Insomma siamo ripartiti».

Saitta ha poi parlato apertamente della questione del Punto Nascite di Borgosesia e di Emodinamica a Vercelli: «Siamo usciti dal commissariamento ma non lo abbiamo sbandierato: laddove nel Piano Sanitario Regionale c’era c’era l’asterisco ora è stato cancellato. Il Punto Nascite e Emodinamica ci sono e ci saranno».

“Il tema è pertanto quello di arrivare ad avere un vero sistema sanitario in cui abbiamo ottenuto un abbattimento delle liste di attesa: se ci sono delle liste di attesa così lunghe è perché il servizio erogato è insufficiente. Si stanno facendo gare d’appalto per avere un centro di prenotazione unico regionale così tutti i medici, compreso il privato accreditato, mettono la propria agenda, in modo da poter “pulire” le agende con il risultato che permetterà anche ai medici di famiglia di fare le prenotazioni. Separeremo le prime visite che hanno bisogno di una risposta subito e di una corsia preferenziale”.

“Il sistema sanitario autorevole è quello che sa dare delle risposte” così che “in cinque anni di attività il sistema sanitario piemontese è al secondo posto in Italia dopo la Toscana, anche se il nostro problema è che lo percepiamo poco” ed è per questo che a proposito del personale aggiunge “dobbiamo prendere i migliori”.

Prende quindi la parola il consigliere Molinari, per il quale è poco comprensibile l’idea che un neocostituito comitato possa pensare di ascriversi meriti per quello che è stato fatto dalla Regione “dopo più di due anni e mezzi di programmazione e lavoro quotidiani”. Il consigliere aggiunge poi che “occorre onestà intellettuale da parte nostra, capendo lo sfogo dei cittadini quando temono di perdere servizi importanti. Ma serve anche la stessa onestà intellettuale da parte dei cittadini, riguardo all’effettiva utilità dei servizi e alla necessità di tutelarli. Specie se l’unica reale garanzia per il mantenimento di quei servizi è spesso il loro effettivo utilizzo: sicché colpisce ascoltare affermazioni apocalittiche sui presunti tagli alle eccellenze della Sanità da parte di chi poi magari preferisce farsi curare altrove dal proprio ospedale di territorio, quando non addirittura in altre regioni, anche in situazioni di non particolare complessità”. 

Le conclusioni sono state tratte da Bobba con tre considerazioni brevissime su quanto enunciato dall’Assessore Saitta: per prima cosa bisognava mettere insicurezza il sistema dal punto rivista della sua tenuta, Poi occorreva dare una maggiore sicurezza al sistema ponendo al centro il malato. Infine creare un sistema equilibrato tra sanità d’eccellenza e servizi di prossimità-