Servizio idrico: la giunta Scheda ricorre al Tar contro l’affidamento a Bcv. Il Pd: «Bene, ma occorreva muoversi prima…»

Prima l’affidamento “in house” del servizio idrico integrato alla Bcv decisa dal commissario di Egato2 Fluttero, seguita da una serie di commenti positivi dai rappresentanti dei territori interessati e dalle associazioni ambientaliste. Poi i dubbi e le critiche dell’ex sindaco di Vercelli Andrea Corsaro (vedi il Corriere eusebiano in edicola da sabato 15 marzo, ndr) che, in una mozione indirizzata al consiglio comunale, invitava l’amministrazione comunale a impugnare l’atto indicando in questa soluzione «un danno per Vercelli e il suo territorio», vista l’esclusione di Asm-Atena dal raggruppamento affidatario del servizio. Infine la decisione, sancita in una delibera, da parte della giunta guidata da Roberto Scheda, di ricorrere al Tar contro l’atto di Fluttero, accompagnata da una presa di posizione del Pd che, di fatto, accusa la giunta Scheda di essersi mossa in ritardo e con poca decisione rispetto a questo tema.
Andando con ordine, nei giorni scorsi la giunta ha dato mandato al dirigente del settore di incaricare uno studio legale di acquisire tutti gli atti necessari all’impugnazione del provvedimento di affidamento in house. Come detto questa era anche la richiesta contenuta in una mozione urgente firmata dall’ex sindaco Corsaro, ora consigliere di minoranza, e dalla collega di gruppo Maria Esposito, che verrà discussa nel consiglio comunale programmato per fine mese. Evidentemente la giunta ha voluto arrivare a questo appuntamento sulla scorta di una propria iniziativa orientata a contrastare le scelte del commissario di Egato2.
Sull’intera vicenda giunge anche il commento del Pd che, nei mesi precedenti l’affidamento del servizio, si era schierato per la cosiddetta gestione mista “pubblico-privata” del servizio idrico: «Apprendiamo la notizia della decisione della giunta comunale di Vercelli di ricorrere al Tar contro la scelta di affidamento del servizio idrico in house operata dal Commissario Fluttero – si legge nella nota della segreteria provinciale dei democratici – Senza entrare nel merito degli aspetti strettamente giuridici che stanno alla base di questo ricorso, da sempre in questi anni abbiamo ribadito che l’opzione in house non rappresentasse la soluzione migliore per garantire l’efficacia di un servizio così importante alle persone. Una riflessione, confortata dai dati emersi dallo studio della società Hydrodata nel 2021 (tra gli elementi citati nel ricorso), che è diventata col tempo finalmente anche la posizione del centrodestra e del Sindaco Scheda, dopo posizioni non chiare e altalenanti che non hanno contribuito a raggiungere un risultato diverso da quello cui ora si fa ricorso, cercando di trovare una tardiva soluzione. Ciò detto, cogliamo favorevolmente la determinazione che ora si ha nel perseguire questi obiettivi e se necessario collaboreremo a livello istituzionale per raggiungere un risultato positivo per la città e il territorio. Ribadiamo che l’opzione di una società mista a maggioranza pubblica garantirebbe a tutto il territorio, inclusa Vercelli, di poter partecipare alla gestione valorizzando le strutture attuali e garantendo massime tutele ai lavoratori coinvolti. Tutto il territorio, non solo Vercelli, beneficerebbe di questa opzione perché avrebbe la possibilità di ricevere i benefici dell’esperienza pluriennale di ASM, all’interno di una cornice comunque a maggioranza pubblica. L’auspicio è che tutti i comuni coinvolti riflettano sulla possibilità di giungere a questa soluzione, che sarebbe l’opportunità migliore per evitare la gara secca, che molto facilmente farebbe prevalere un soggetto privato, anche sconosciuto al territorio. È necessario che tra tutti si guardi all’interesse della collettività, senza fare prevalere gli interessi strettamente locali».
Scrivi un commento