Tiramani contro Riva: «Politico incapace». La replica: «Attacco primitivo di chi non conosce le cose»

Paolo Tiramani e Carlo Riva Vercellotti

“Volano gli stracci” nel centro destra vercellese: nella calma piatta che normalmente precede la pausa agostana piomba come un missile un comunicato stampa dai toni durissimi diramato dal sindaco di Borgosesia e deputato leghista Paolo Tiramani che si scaglia contro l’ex presidente della Provincia e ora consigliere regionale di Forza Italia Carlo Riva Vercellotti. Motivo del contendere? L’approvazione della legge regionale 59 sulla Specificità montana su cui Riva si è astenuto: «Sono molto sorpreso di questa reazione di Riva – scrive Tiramani – in quanto la legge votata in Regione è un esempio di grande attenzione ai territori: il Piemonte, con questa normativa, si allinea a Veneto e Lombardia, che da sempre riconoscono le giuste compensazioni alle proprie provincie montane,  rispettivamente Belluno e Sondrio (dove si produce un ingente quantitativo di energia idroelettrica a fronte di un notevole impatto ambientale, come nel VCO). In Piemonte, il cui Statuto riconosce il VCO come provincia al 100% montana, questa legge era discussa e attesa da tempo». E, fino a qui, pare un normale scambio di opinioni su uno specifico argomento, ma è la seconda parte del comunicato che accende il caso “politico”: «Riva ha giustificato il proprio voto contrario lamentando l’esiguità della compensazione per le province non montane, come Vercelli  ma questa sua presa di posizione risulta davvero curiosa se si pensa che negli otto anni in cui è stato Presidente della Provincia di Vercelli, Riva Vercellotti non ha fatto opere pubbliche, lasciando 11 milioni in cassa che ora Eraldo Botta sta trasformando in opere sul territorio, così come è indispensabile che faccia una pubblica amministrazione. Criticare una misura come quella adottata con la Legge 59 solo a titolo di un risibile campanilismo, peraltro nemmeno sostenuto da un’azione concreta laddove ne avrebbe avuto la possibilità, colloca Riva Vercellotti nella schiera dei politici incapaci di concretizzare alcunché».

Un affondo così duro non poteva che generare una replica altrettanto secca da parte di Carlo Riva Vercellotti che si è affidato a una lettera ai giornali: «Certi attacchi primitivi me li aspetterei, al più, dal fronte opposto, non sicuramente da un alleato con cui abbiamo governato in Provincia per tanti anni. Da me gli amici della Lega e Fratelli d’Italia avranno sempre lealtà, dimostrata dal mio voto non contrario avvenuto in aula, ma non posso tacere su un provvedimento che discrimina il nostro territorio. Agli amici si dice quando sbagliano e lo si fa sui contenuti, non con attacchi personali. Questo mi aspetto tra alleati. La norma approvata in Consiglio, la scorsa settimana, omaggia la Provincia del VCO, per i prossimi 10 anni, di 120 milioni di euro, mentre a Vercelli ne arriveranno 5 di milioni. Una sproporzione clamorosa, eppure, anche da noi c’è la montagna; anche da noi ci sono l’acqua, le derivazioni, le scuole e le strade, addirittura il doppio dei chilometri rispetto a Verbania. La mia colpa dunque sarebbe non aver votato una legge regionale, dove peraltro al momento del voto erano assenti molti componenti della maggioranza, leghisti inclusi, avendo messo davanti gli interessi di Vercelli e della Valsesia (…) Sono ben lieto di essermi impegnato alla “noia” per cercare le risorse quando non avevamo nemmeno i soldi per pagare gli stipendi, garantire il riscaldamento nelle scuole e la manutenzione delle strade. Ora vengo criticato per non avere speso i soldi che, piccolo dettaglio, non avevamo. Criticato perché, anziché spenderli, li ho cercati. Egregio direttore, sono orgoglioso di averlo fatto, sono felice di aver dimezzato il debito di Vercelli, di avere una cassa enorme perché osammo promuovere, primi in Italia, l’ingiunzione nei confronti dello Stato per i crediti perenti, felice che fino al 2033 la Provincia riceverà, ogni anno, più di 4 milioni aggiuntivi grazie al contributo che ho portato in sede di “noiosa” trattativa col governo e felice che oggi, il bravo Presidente che mi ha sostituito, si trovi a portare avanti i progetti su cui abbiamo dedicato tempo ed energie. 

Venire insultato per l’operato diligente della Provincia di questi anni è un’offesa a tutti gli amministratori, di ogni schieramento, con cui ho condiviso ogni scelta e che in questi anni si sono fatti in quattro, senza percepire un solo centesimo, per portare a casa progetti e risorse e che non si meritano le parole di politici rissosi che parlano su cose che non conoscono».

(Leggi il servizio sul Corriere eusebiano in edicola da venerdì 7 agosto)