Dopo il “Giobia Grass” crescono le aspettative per i tre corsi mascherati

Il carnevale storico di Santhià entrerà nel vivo dei divertimenti con le sfilate di domenica 19, lunedì 20 (in notturna) e martedì 21. In piazza del mercato saranno allestite ben 150 “caudere” per la tradizionale fagiolata

Carnevale di Santhià ai blocchi di partenza.  Nella cittadina tutto è ormai pronto per trascorrere tre giorni all’insegna di divertimento e baldoria. Dopo la “presentazione delle maschere” di martedì 14 febbraio che ha dato l’addio a Majutin e Stevulin uscenti, Gabriele Mannai e Francesca Gili, e il benvenuto a Irene Manuello e Marcello Marsilio, ora è tempo di entrare nella parte calda della manifestazione. Un primo assaggio di allegria si è vissuto giovedì 16 febbraio con la festa del “Giobia Grass” dove le compagnie sono state impegnate a distribuire cibo e bevande in giro per le vie del centro cittadino. La serata è poi proseguita al “Palacarvè” di Piazzale Kennedy con l’esibizione del gruppo “Graffito 93”. Ma la vera festa inizierà da sabato 18 febbraio dalle 20, quando i tutti i santhiatesi si ritroveranno nella piazza del Municipio per ascoltare il tradizionale discorso di Stevulin fatto dal balcone del Comune. Solo in quel momento il sindaco consegnerà le chiavi del paese ai due sposi e per i tre giorni di carnevale Stevulin e Majutin saranno padroni assoluti di Santhià e guideranno tutta la cittadinanza durante l’intero corso dei festeggiamenti. Tre giorni di baldoria e divertimento che si snoderanno tra tradizione e folklore. Domenica, infatti, prima della sfilata ci sarà l’insediamento della statua di Gianduja in piazza Roma. Poi nel pomeriggio la prima delle tanto attese sfilate. La città si riempirà di carri allegorici colorati fatti a mano con la cartapesta. E ancora maschere a piedi, gruppi misti e centinaia di costumi colorati che, in un tripudio di colori, riempieranno di gioia ogni via. L’appuntamento poi sarà alla sera al “PalaCarvè” per il gran ballo. Ma il vero spettacolo simbolo della tradizione carnevalesca sarà quello che rivivrà la mattina di lunedì 20 febbraio quando alle 5 del mattino nella piazza del mercato verranno accesi i fuochi per la colossale fagiolata. Ben 150 grandi caldaie di rame bolliranno fin dall’alba per preparare le circa ventimila razioni di salame e fagioli che verranno distribuite gratuitamente alla cittadinanza. La sera poi toccherà alla sfilata notturna animare le vie del centro. Poi la nottata terminerà al “Palacarvè” dove le compagnie si daranno  appuntamento per continuare a festeggiare insieme.  Martedì mattina, ultimo giorno di festa, la popolazione sarà impegnata ad assistere o partecipare ai tradizionali “Giochi di Gianduja”. Giochi antichissimi che rimandano alle tradizioni popolari medievali: la corsa nei sacchi, la rottura delle pignatte piene di farina o coriandoli, il tiro alla fune, la mela nella tinozza e tanti altri. Una delle sfide che vedrà contrapposte le compagnie carnevalesche, la banda cittadina e il corpo dei Pifferi e Tamburi. Ma tutti gli sfilanti attenderanno già il pomeriggio per l’ultima grande sfilata al termine del quale verranno assegnati i tanto attesi premi e da dove scaturiranno anche molte polemiche. L’addio al carnevale arriverà solo alla sera con  il ”rogo del babaciu”: un pupazzo, simbolo del carnevale che viene appeso su una pira e poi bruciato di fronte a tutti per testimoniare la fine del periodo carnevalesco.

 

Floriana Rullo