Vercelli: due serate per “Il legno che canta”, la rassegna in memoria di Angelo Gilardino

In poco più di ventiquattro ore, dal pomeriggio di venerdì 2 febbraio alla sera di sabato 3, la rassegna “Il Legno che canta”, organizzata dall’Associazione Culturale Musicale “Angelo Gilardino” con il Comune, celebrerà la memoria del compositore e chitarrista scomparso nel gennaio del 2022, a 80 anni, con due eventi eccezionali: una conferenza del fratello, il grande linguista Sergio Maria Gilardino, venerdì, alle 16,30, nella Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio, e un concerto del grande chitarrista bresciano Giulio Tampalini sabato, alle 21, al Salone Dugentesco. Dopo il bellissimo concerto di Luigi Attademo, e in attesa della mostra di Gastone Cecconello in Santa Chiara, un doppio evento di grande significato.

Sergio Maria Gilardino, nato ad Asigliano quatto anni dopo il fratello musicista, e cioè nel 1945, è considerato il massimo esperto al mondo di lingue minoritarie. Nel 1970, alla “Bocconi” ha ottenuto un dottorato in lingue e letterature germaniche, seguito da un successivo dottorato in lingue e letterature romanze all’Università di Harvard.  E’ stato poi docente universitario di letteratura comparata all’Università di Cambridge e all’Università Mc Gill di Montreal, in Canada, Paese nel quale ha vissuto per parecchi anni. Parla correttamente una decina di lingue, ha pubblicato un volume con quarantamila lemmi della lingua dei Walser, studiato poco meno di 70 mila lemmi della lingua occitana e condotto una ricerca accurata su tutte le espressioni poetiche dei “brandè”, i custodi della sua amata lingua piemontese.

A Vercelli Sergio Maria Gilardino ha tenuto molte e sempre affollate conferenze a cura dell’Associazione VercelliViva, cui è molto legato: l’ultima due anni fa, nell’aprile del 2002, quando parlò sui “colori, immagini, luoghi e miti della Valsesia”. Venerdì tratterà “Mio fratello Angelo”. E’ sarà un incanto ascoltarlo.

La sera dopo, alle 21, Giulio Tampalini ritornerà dopo quindici anni al Dugentesco. Anche allora, era il 31 ottobre 2009, ci venne per il suo Maestro. La Guitar Foundation of America aveva appena assegnato il riconoscimento “Artistic Achievement Award – Hall of Fame” a Gilardino, definendo “monumentale” il suo contributo artistico alla storia della chitarra.

Il Comune (anche allora era sindaco Corsaro), d’intesa con la Prefettura, decise di celebrare subito l’evento di assoluto prestigio per la città. L’assessore alla Cultura Pier Giorgio Fossale contattò la Camerata Ducale che omaggiò Gilardino eseguendo il Quintetto di Lucedio per Quartetto d’Archi (quattro strumentisti della Ducale, con Rimonda) e chitarra: e il chitarrista scelto dallo stesso Gilardino per eseguire la sua composizione dedicata al Principato di Lucedio fu appunto Tampalini. Per la cronaca, quella sera Gilardino fu insignito di un’onorificenza ufficiale al merito della Repubblica dall’allora prefetto Pasquale Minunni.

Il programma di sabato è incantevole e Tampalini, che tiene con successo concerti in tutti i continenti, può, a ragione, essere annoverato nella cerchia dei fuoriclasse delle sei corde. 

Si parte con tre autori contemporanei: l’ungherese Ferenc Farkas, di cui saranno eseguiti “Six piéces bréves” (Sei pezzi brevi), lo svizzero Frank Martin, di cui Tampalini proporrà “Quatre piéces bréves” (Quattro pezzi brevi), e Gian Francesco Malipiero del quale sarà proposto un “Preludio”. Quindi, a conclusione della prima parte, lo stupendo “Studio di virtuosità e trascendenza” n° 32, cui Gilardino diede il titolo di uno dei quadri che più amava: “L’embarquement pour Cythère” di Antoine Watteau.

La seconda parte avrà una dedica non esplicita, ma evidente a Segovia, sempre nel segno di Gilardino. Infatti Tampalini la aprirà con “Colloquio con Andrés Segovia” del compositore vercellese cui faranno seguito due opere che erano appunto nel repertorio di Segovia: le “Variazioni su un tema di Cabezon” del messicano Manuel Maria Ponce e la “Fantasia sulla Traviata”, celeberrimo e amatissimo pezzo di Fracisco Tarrega.

L’ingresso al concerto è, come tutti gli altri della rassegna “Il legno che canta”, gratuito, ovviamente fino alla disponibilità dei posti in sala.