Nell’ottica della felicità, per la sfiducia c‘è tempo
Nell’ottica della felicità, per la sfiducia c‘è sempre tempo. Occorre essere, come sempre almeno per quel che riguarda l’Umile, sinceri sull’attuale Pro. E la prima sincerità è che qualsiasi giudizio sul valore della squadra nell’ottica ( una parola che mi fa riavvolgere il nastro della memoria fino a Beppe Viola, Enzo Jannacci, Cochi e Renato ) del campionato è parziale, imperfetto.
http://www.oblique.it/manifesto_viola.html
Ci vorranno 5-6 giornate per capire, e poi ancora perché c’è chi parte veloce, c’è l’altro che parte lento oppure medio, tra le avversarie e tra i componenti della rosa leonina, quella canina viene riservata ai cantanti stonati e a chi vuole tanta vitamina C. Si può dare attualmente un’opinione sulla Rosa Bianca ed è una visione in corsa, in corso d’opera, di un gruppo nel quale non si sa ancora se troveranno posto Schiavon e Rosso, per esempio, con Comi e Crescenzi in altri lidi, nell‘ottica di un loro svincolo per altre uscite, in diverse Società di calcio contemporanee una specialità funzionale alle interruzioni, un trattamento di fine rapporto, olè. In ogni caso, dietro, in mezzo e davanti siamo un po’ così, sulla carta fragili, forse attualmente a posto con gli esterni ma per il resto sguarniti, inesperti, i più malvagi aggiungono anche male assortiti. Però, ve l’avevano detto che quest’anno ci sarebbe stato da soffrire e chi dice di no mente sapendo di mentire. Premesso che le sorprese in meglio sono sempre possibili ( in peggio già molti se l’aspettano ), indubbia mente senza conoscere il valore delle @vversarie è impossibile aggiungere altro, sarà il campo a parlare, al netto delle ritmiche critiche ad arbitri, avversari durissimi, corazzate, campi difficili, assistenti opinabili. Ancora un paio di settimane prima che si alzi il sipario contro la Pianese al Robbiano Piola, nel mentre attendiamo gli ultimi botti di mercato, in uscita soprattutto, in entrata s’attenderanno i saldi dopo aver cambiato il guardaroba di lusso in un assortimento agile, sbarazzino ma prudente come per una scalata in montagna, non troppo difficile. Resta la linea leggera di frattura nella tifoseria innamorata, tra il basta che abbiano le maglie bianche con pantaloncini neri ( chissà come saranno le divise di quest’anno, nell’ottica del risparmio ) e il numero degli abbonamenti, al momento un piccolo mistero laico come altri lo sono, misteri, per gli Innamorati inquieti, tra i trofei della Pro senza collocazione pubblica a Vercelli, la sede inesistente come il cavaliere di Calvino, i possibili compratori come il cavaliere, l’entusiasmo perduto, le motivazioni di quello a prescindere, triccheballacche nella curva ovest che chissà come sarà, gli abbonamenti a un euro, il costo degli steward, la nave bianca, una proiezione mentale con i suoi profughi alla ricerca del porto della felicità. Attendiamo, moderatamente fiduciosi, per la sfiducia – come insegna la storia – c’è sempre tempo. E se ora di tempo ne aveste, ci sono quattro link da gustare con avidigia.
Paolo d’Abramo