Olbia 1 vs Pro Vercelli 1
Qualche piccolo rimpianto. I Leoni passano in vantaggio nella prima frazione di gioco su autorete e vengono raggiunti nella ripresa da una rete frutto d’incertezza difensiva, finisce uno a uno con qualche rimpianto, con tutto il rispetto per la corazzata Olbia.
Olbia vs Pro Vercelli, lo scontro salvezza è diretto da Paolo Bitonti della sezione di Bologna, coadiuvato da Massimo Abagnale di Parma e Mattia Regattieri di Finale Emilia.
Olbia(4-3-1-2): Crosta; Mastino, La Rosa, Gozzi, Pisano, Vallocchia, Muroni, Lella; Biancu; Ogunseye, Doratiotto. Allenatore Michele Filippi. In panchina Van der Want, Barone, Miceli, Pennington, Dalla Bernardina, De Marcus, Verde, Zugaro, Parigi, Manca.
Pro Vercelli (4-3-3): Moschin; Foglia, Benedetti, Alberto Masi, Quagliata; Mal, Schiavon, Erradi ; Azzi, Comi, Rosso. Allenatore Alberto Gilardino. In panchina Saro, Auriletto, Cecconi, Bani, Della Morte, Volpe, Russo, Iezzi, Franchino, Carosso, Varas.
L’Olbia senza indugi attacca fin dal primo minuto, Pro in rosso totale, per i padroni di casa classica tenuta bianca con inserti turchese, nella prima frazione la Pro attaccherebbe da destra a sinistra rispetto alla tribuna. Al primo minuto un paio di mischiette che Moschin sbroglia prima in calcio d’angolo e poi sventando la minaccia. Cielo uggioso anche in terra sarda, piove. Si battaglia, è alta la posta in palio per l’obiettivo della salvezza. Nell’Olbia c’è l’ex Simone Gozzi, centrale difensivo. Il gioco è maschio, agonistico, Lella viene ammonito al 13’ per fallo su Erradi. Verde verdissima l’erba del Nespoli, in Sardegna c’è l’aria buona ed il clima adatto, il manto è reso ancor più brillante dalla pioggia, di certo anche appesantito. L’impianto è stato dedicato al giovane portiere dell’Olbia Bruno Nespoli, morto a seguito di un contrasto di gioco durante una partita nel 1960. Al 22’ Foglia sbaglia l’appoggio in fase difensiva, Doratiotto si trova leggermente decentrato sulla sinistra offensiva e prova il tiro che termina alto di poco. Calcio di punizione per l’Olbia conquista una punizione per fallo su Biancu, posizione centrale, 25 metri dalla porta difesa da Moschin, tira La Rosa, alto sulla traversa. Al 28’ Lella tenta il tiro dal limite, la palla esce fuori di poco alla sinistra di Moschin. Su contropiede di Simone Rosso, Crosta anticipa il nostro ma colpisce Gozzi che esce malconcio dallo scontro, sostituito al 32’ da Dalla Bernardina.
Al 36’ nel colpo di testa di Comi, centrale, blocca Crosta a terra. Con il passare dei minuti la Pro sembra prendere fiducia. Infatti al 43’ segna, anzi realizza l’Olbia nella sua porta, cross di Quagliata dalla sinistra offensiva, La Rosa anticipa gli avanti Leoni ed in scivolata insacca alle spalle di Crosta, uno a zero per la Pro. La prima frazione termina uno a zero per la Pro, il rimpianto, per ora, è dei padroni di casa.
Ripresa. L’Olbia parte alla caccia della rimonta. Ed infatti al 5’ pareggia, punizione dalla sinistra offensiva, batte Valocchia con una traiettoria tesa e a media altezza, Ogunseye approfitta di una dormita collettiva della difesa da dietro s’inserisce ed insacca proprio dal secondo palo a pochi metri dalla porta dell’incolpevole Moschin. Dopo il goal, Filippi toglie Doracchiotto ed inserisce Parigi. Al 53’ in ripartenza bel cross di Simone Rosso ma Comi è anticipato di testa. La gara resta veloce. Alla mezz’ora fuori Dentello Azzi, Rosso ed Erradi, entrano Russo, Cristiano Bani, rientra anche Kevin Varas dopo l’infortunio. Trazione offensiva per il Leoni. A metà tempo la Pro insiste con azioni in velocità e pressione che compromettono in parte la compattezza dell’undici in campo. Infatti l’Olbia passerebbe anche in vantaggio al 66’ con un contropiede orchestrato da Ogunseye e Parigi ma quest’ultimo che insacca si trova in fuorigioco, annullato. Alla mezz’ora fuori Comi e dentro Cecconi. Le due squadre si allungano ulteriormente. Espulso per proteste l’allenatore dell’Olbia, Filippi. All’87’ ci prova Vallocchia dopo un gran corsa sulla destra ma Moschin blocca in sicurezza.
Finisce uno a uno, con qualche rimpianto.
Sotto la firma un documentario su Olbia.
Paolo d’Abramo