Un eccellente sarto… con il vizio del furto
Si tratta, evidentemente, di uno specialista nel suo settore, la sartoria ecclesiastica. Un sarto milanese, E.P. 47enne, grazie alla sua arte professionale ed alle sue consolidate entrature negli ambienti ecclesiastici, si dedicava a trafugare paramenti sacri che successivamente modificava e rivendeva ad altri ignari sacerdoti.
La tecnica, da quanto accertato dai militari dell’Arma, consisteva nel proporsi presso i sacerdoti per la vendita di paramenti sacri quali stole, lenzuola con cui abbellire gli altari, pianete, stendardi e tutto quanto riguarda produzione tessile sacra. Procuratosi l’appuntamento con le vittime, delle quali aveva carpito la piena fiducia, riusciva a ritagliarsi, con semplici stratagemmi, la possibilità di restare da solo negli ambienti incustoditi anche solo per pochi minuti che gli erano sufficienti, una volta individuati i pezzi migliori, ad impadronirsene ed occultarli sulla persona oppure nelle borse che aveva con sé.
Tornato nella sua casa-laboratorio, grazie all’abilità professionale, componeva a sua volta manufatti nuovi con quanto aveva derubato, staccando le preziose decorazioni dai paramenti trafugati per poi assemblarne altri, di modo che il prodotto finale non fosse più riconoscibile e quindi pronto per essere rivenduto ad altri sacerdoti e monsignori.
Il doppio ruolo del sarto milanese si è però svelato nella serata di giovedì scorso quando i Carabinieri di Vercelli, sulle sue tracce da quasi sei mesi, si sono appostati nelle adiacenze del Seminario arcivescovile della città dove l’uomo si era recato evidentemente per un appuntamento di lavoro. Perquisito all’uscita dai locali veniva trovato in possesso di due pregiatissime stoffe risalenti al secolo XVII e XVIII (del valore complessivo stimato in oltre 10mila euro) sottratti pochi attimi prima dai cassetti dell’ufficio dove si era intrattenuto.
Stupore e sollievo da parte dei responsabili del Seminario all’atto della restituzione del maltolto che era stato abilmente trafugato senza che si accorgessero di nulla. Conclusa la primissima fase operativa ulteriori e importanti riscontri venivano acquisiti durante le conseguenti perquisizioni che si estendevano sia all’autovettura con cui il sarto era giunto a Vercelli, sia presso l’abitazione milanese ed una stanza d’albergo affittata a Basiano (MI) permettendo il rinvenimento ed il sequestro un’ingentissima quantità di paramenti e ritagli, stendardi, pianete, stole il cui valore risulta essere difficilmente quantificabile se non grazie all’aiuto di esperti.
In tal senso infatti è stata già chiesta la collaborazione degli specialisti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e di archivisti e preposti della Curia di Vercelli. Il sarto milanese, dopo una notte trascorsa nel carcere di Vercelli, reo confesso ed in ragione della sua incensuratezza, è stato scarcerato nella serata di ieri.