Furti in abitazione: due operazioni della Mobile
Annunciata già da tempo, sta dando risultati la crescente pressione che le forze di polizia stanno esercitando per ridurre i fenomeni dei furti in abitazione. Giovedì mattina il dirigente della Squadra Mobile di Vercelli, Rosario Scalisi, ha dato conto, nel corso di una conferenza stampa, della conclusione di due differenti attività di indagine: la prima si è tradotta in un secondo mandato di custodia cautelare in carcere a carico del ventiduenne albanese Coba Petrit, già detenuto nella prigione di Trento, e autore di almeno due tentativi di furto in altrettanti appartamenti di Vercelli. L’arresto era scattato dopo che Petrit era stato riconosciuto colpevole di un’irruzione in un’abitazione durante la quale aveva anche spintonato e ferito lievemente il proprietario. Di qui l’accusa di rapina impropria, l’identificazione e l’arresto. Risalendo a ritroso nel tempo il nome di Petrit è stato collegato anche a un altro tentativo di furto, avvenuto a gennaio a Vercelli. Per questo altro reato è dunque scattato il secondo provvedimento di custodia in carcere.
Il lavoro della Mobile ha portato anche all’imposizione dell’obbligo di dimora a due ragazze (entrambe ventenni) di etnia Rom che, nei giorni scorsi, avevano compiuto un furto in un appartamento di Vercelli. In questo caso decisivo è stato l’intervento della Polizia Scientifica che, effettuando accurati rilievi nella casa teatro del furto, hanno rinvenuto tracce utili all’identificazione delle autrici. Per loro è dunque scattato il provvedimento che le obbliga a non uscire dai confini del paese della provincia di Vercelli ove stabilmente risiedono.
«Si tratta di episodi – spiega Scalisi – purtroppo diffusi sul nostro territorio. Fatti magari non gravissimi, ma che creano allarme sociale e sui quali non intendiamo abbassare la guardia. Invitiamo anche i cittadini a essere vigili e a informare tempestivamente le forze di polizia tutte le volte che sono testimoni di avvenimenti che meritano la nostra attenzione».
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