Insulti e botte ai poliziotti: arrestati (e poi liberati) due pluripregiudicati
Sabato notte, verso le 4, su segnalazione della Sala Operativa della Questura di Vercelli, un equipaggio della Squadra Volante accorreva in Viale Torricelli, a sostegno di una pattuglia della Polizia Stradale di Varallo che aveva fermato un’autovettura con a bordo tre soggetti che, a seguito di una prova etilometrica positiva, davano segni di alterazione.
Giunti sul posto gli agenti della Squadra Volante venivano immediatamente aggrediti prima verbalmente e poi fisicamente da due dei tre occupanti dell’autovettura poco prima fermata. Nello specifico, dopo numerose minacce proferite all’indirizzo degli operatori, gli stessi venivano aggrediti fisicamente e uno dei due veniva colpito con un violento pugno all’altezza del sopracciglio che si lacerava con conseguente emorragia di sangue.
Nel tentativo di fermare gli aggressori, il secondo agente della Volante riceveva un violento colpo al collo mentre l’operatore della Polizia stradale veniva ferito al labbro. Subito, quindi, i due agenti in servizio presso la Sala Operativa, sostituiti da uno libero dal servizio che accorreva in aiuto dei colleghi, si precipitavano sul luogo, ma i due soggetti, in preda alla rabbia e all’abuso di alcol, continuavano a minacciare di morte gli agenti e nella loro estrema resistenza danneggiavano un’autovettura di servizio colpendola con numerosi pugni e calci.
Dopo circa un’ora gli agenti della Volante, grazie alla loro esperienza e professionalità, riuscivano a immobilizzare i due soggetti impedendo che peggiorassero ulteriormente la situazione. I responsabili dei gesti, due fratelli italiani pluripregiudicati per vari reati, venivano accompagnati in Questura dove, dopo gli accertamenti di rito, venivano arrestati per i reati di resistenza, lesioni, oltraggio e minacce aggravate a pubblico ufficiale, oltre che per danneggiamento aggravato.
Nella giornata di lunedì 30 aprile, nel tribunale di Vercelli, si è tenuto il giudizio direttissimo durante il quale il giudice, pur convalidando l’arresto, disponeva l’immediata liberazione dei due soggetti.