«L’agroalimentare è in crescita, ma l’aumento Iva va scongiurato»

Coldiretti: «Se l’imposta sul valore aggiunto crescesse sarebbe colpito pesantemente anche il settore risicolo»

«Scongiurare l’aumento dell’Iva è prioritario per garantire un futuro alle specialità rurali made in Vercelli-Biella, soprattutto alla luce del balzo dell’1,9% registrato dalla produzione agroalimentare, cresciuta il doppio della media a maggio rispetto al mese precedente: un traino per il ritorno alla crescita anche per l’intero settore industriale».

E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole in riferimento ai dati dell’Istat sulla produzione industriale nel mese di maggio, nel precisare che, in assenza di un dispositivo ad hoc, l’incremento dell’aliquota andrebbe a colpire materie prime strategiche come il nostro riso, carne, pesce, yogurt, uova e miele.

«L’agrolimentare è un indicatore molto importante perché è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione. Sul territorio delle nostre province i dati sono in linea con il livello nazionale e la spesa media mensile è di circa 2600 euro di cui il 20% è destinato ai prodotti alimentari e bevande analcoliche, superata solo dalla spesa per l’abitazione che raggiunge il 32%.

Auspichiamo, quindi, che tale aumento registrato nel mese di maggio non venga vanificato dall’aumento dell’Iva che colpirebbe anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10 per cento e vino e birra con aliquota al 22%. Il rischio è poi quello che i consumatori facciano scelte di acquisto badando più al prezzo che alla qualità dei prodotti andando ad indebolire così l’economia del Made in Italy e di tutto il comparto agroalimentare piemontese. E’ assurdo pensare che beni di prima necessità, tra cui anche alcuni prodotti simbolo del made in Vercelli-Biella, siano così colpiti dall’aumento dell’Iva» conclude Dellarole.

Va altresì precisato che la spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande, nel 2017, dopo cinque anni di valori negativi, ha invertito la tendenza e ha fatto segnare un balzo record del 3,2%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.