La Polfer blocca e denuncia un cittadino bulgaro alla stazione di Vercelli
Era in possesso di oggetti potenzialmente offensivi senza giustificato motivo, un kit di arnesi artefatti utili al “pescaggio” di monete nelle cassette delle offerte e di lama per seghetto, leverino levachiodi, coltello svizzero, mini torce, lamette in metallo, rotoli di nastro adesivo, fascette varie, pezzi di metro rigido tagliati e modificati con contrappesi, 50 euro di monete, il tutto abilmente celato, tra indumenti personali, all’interno dello zaino in suo possesso.
Da quello che è stato accertato si tratta di un cittadino bulgaro 48enne, senza fissa dimora, che verso le 12 dell’11 agosto, durante un servizio di vigilanza nella stazione di Vercelli, cercava di defilarsi alla vista degli agenti Polfer, nascondendosi in mezzo alla folla dei passeggeri di un treno diretto a Pavia.
Gli agenti, nonostante il tentativo di eludere il controllo, riuscivano a bloccarlo e identificarlo, appurando a suo carico numerosi precedenti per rapina, furto aggravato in flagranza e porto abusivo di oggetti atti allo scasso, oltre a un divieto di ritorno nel Comune di Asti. Veniva, quindi, accompagnato al Posto Polfer per accertamenti e per procedere alla perquisizione dalla quale è scaturita tutta la copiosa attrezzatura sopra descritta.
Già in passato l’uomo si era reso responsabile di reati contro il patrimonio in varie città con una certa vocazione per il furto a danno di strutture religiose, grazie all’utilizzo di attrezzi ad hoc modificati. Alla Polfer di Vercelli non ha potuto o voluto giustificare il possesso dell’attrezzatura, ma questo è bastato agli agenti per denunciarlo alla Procura di Vercelli per il possesso di oggetti atti ad offendere ed attrezzatura da scasso e per sequestrare gli stessi e il denaro.