La “marcia” dei lavoratori Ifi da Santhià a Vercelli

«Urge un’anticipazione della cassa integrazione e l'individuazione di imprenditori seri disposti a dare un futuro all'azienda»

Un recente corteo dei lavoratori della Ifi di Santhià

Una giornata di mobilitazione partita da Santhià e terminata davanti alla Prefettura di Vercelli: è l’ennesima iniziativa che i lavoratori della Ifi (ex Magliola) hanno posto in essere, coordinati dalla Fiom Cgil, per tentare di sbloccare una situazione che si fa di settimana in settimana più complicata. Molti dei 110 lavoratori inizialmente coinvolti nella crisi dell’azienda santhiatese che opera nel settore dei macchinari ferroviari si sono stancati e hanno preferito licenziarsi per accedere alla disoccupazione. Per gli altri il calvario continua con intere mensilità ancora da incassare e un futuro incerto con una proprietà che non dà segnali di alcun tipo. Il Tavolo regionale avviato dall’assessore Pentenero è in stallo e il Ministero dello sviluppo economico, cui si è rivolto con una lettera anche il sindaco di Santhià Cappuccio, per ora non risponde nulla.

Di qui la marcia di giovedì pomeriggio conclusasi con un colloquio tra una delegazione dei lavoratori e il Prefetto: i problemi sollevati al rappresentante del governo sono stati molteplici. Anzitutto quello di individuare meccanismi di anticipazione della cassa integrazione, magari con l’accesso al credito bancario, per dare sollievo ai dipendenti Ifi. In prospettiva urge individuare un imprenditore o una cordata di imprenditori seri disposti a rilevare un’azienda che è sempre stata un fiore all’occhiello del territorio.

(Sul Corriere eusebiano in edicola da oggi servizi e altri dettagli sulla vertenza)