Migliaia di vercellesi hanno accompagnato la Processione delle Macchine

Venerdì sera si è rinnovata la secolare tradizione con la gente a fare da corona al passaggio dei gruppi scultorei raffiguranti la passione di Cristo

Venerdì sera, 19 aprile, a Vercelli si è rinnovata la secolare tradizione della Processione delle Macchine, gli artistici complessi scultorei raffiguranti le varie stazioni della Passione di Cristo, trasportati a spalle dai rappresentanti delle Confraternite e delle associazioni cittadine. Come avviene da secoli la processione è partita dalla Basilica di S. Andrea (quest’anno cuore pulsante delle manifestazioni vercellesi in relazione all’800º anniversario della sua fondazione) per poi svilupparsi lungo le vie del centro cittadino e, passando per piazza Cavour illuminata da suggestivi fasci di luce, tornare in S. Andrea per la conclusione delle funzioni del Venerdì Santo con le parole dell’arcivescovo, mons. Marco Arnolo, come di consueto rivolte, in questa occasione, sia ai fedeli che alla comunità civile vercellese. E mons. Arnolfo, nel suo messaggio, ha voluto partire dalle drammatiche immagini dell’incendio della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi: «Ecce Homo, Ecco l’Uomo, queste parole risuonano nel giorno della memoria della Passione di Cristo. Ecco l’uomo è questo che i vigili del fuoco, appena entrati nella cattedrale annerita dalle fiamme, avranno pensato scorgendo, in fondo alla navata della chiesa, quel crocifisso illuminato da un raggio di sole, miracolosamente intatto. Quella immagine interpreta la nostra aspirazione alla bellezza che non potrà mai essere spenta dalle tenebre e dagli errori dell’umanità».