Pensioni erogate ma non dovute: vasta operazione di Gdf e Inps

Anche in provincia di Vercelli individuati due soggetti che percepivano l’assegno previdenziale ma non risiedevano più in Italia

Si è conclusa ieri una vasta operazione coordinata a livello nazionale dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, che ha interessato anche le Fiamme Gialle Vercellesi.

Le attività svolte, hanno tratto origine da una specifica attività d’indagine incentrata sull’individuazione di soggetti che, pur avendo nazionalità estera, hanno in essere una posizione assistenziale INPS, per cui beneficiano di un assegno sociale.

Infatti, per legge, l’“assegno sociale” spetterebbe anche a tutti i cittadini extracomunitari ultra 65enni con particolari situazioni di disagio economico residenti effettivamente in Italia, diritto questo, soggetto a revoca qualora venga abbandonato definitivamente il territorio Nazionale, oppure sospeso, se il beneficiario se ne allontana per un periodo superiore a trenta giorni.

L’operazione, frutto di una stretta collaborazione fra la Guardia di Finanza e l’INPS, è stata posta in essere al fine di accertare la spettanza o meno di dette erogazioni.

Nel corso degli accertamenti condotti in questa provincia, è stato possibile accertare che 2 cittadini di nazionalità extraeuropea, pur essendo formalmente residenti nel territorio Italiano, e pertanto, destinatari di una pensione sociale italiana, erano di fatto, rientrati nello Stato di provenienza continuando però a percepire per diversi anni l’erogazione delle spettanze, accreditate sui loro conti correnti Postali di cui avevano mantenuto l’uso seppur trasferitisi altrove.

L’esito dei controlli svolti, risultati irregolari, sono stati comunicati all’INPS che ha immediatamente interrotto l’erogazione dei periodici contributi permettendone di contro, un immediato risparmio per le proprie casse, mentre è stata quantificata in € 43.090,00 la somma illecitamente percepita dagli stessi a danno dello Stato e le violazioni riscontrate nei loro confronti, sono state oggetto di segnalazione penale all’A.G. competente, per quanto previsto dall’art.316 ter – comma 1 – del C.P..