La magia del Carvè 2014 alla Media Avogado
Ieri mattina (giovedì 20 febbraio) una delegazione di autorità del Carnevale vercellese, al seguito del Bicciolano e dalla Bèla Maijn, è stata accolta con tutti gli onori dagli allievi e dagli insegnanti della Scuola Secondaria di I grado “A. Avogadro” di Vercelli.
La delegazione del buonumore è stata intrattenuta con un concerto di allegri brani musicali eseguiti dagli alunni della 3° E, un gruppo preparato e diretto dalla Prof. Rosa Russo.
I conduttori, alcuni simpatici ragazzi della 2° F, si sono alternati presentando e recitando componimenti poetici, tra cui un testo di Gianni Rodari, “Il vestito di Arlecchino”, che, con l’inconfondibile stile lieve e giocoso del poeta caro a grandi e piccini, riflette sul tema dell’indigenza, purtroppo sempre attuale, oggi più che mai, e offre una smagata ‘ricetta’, formulata da Balanzone “dottorone” per affrontarla: “Un giorno digiuno e l’altro bolletta”.
La riflessione sullo spirito e sul contenuto della poesia ha fornito lo spunto per rievocare la figura del Bicciolano, il personaggio storico da cui ha avuto origine la maschera vercellese: Carlin Belletti, soprannominato “Bicciolano”, che, al tempo in cui penetrava in Piemonte lo spirito della Rivoluzione francese, interpretava gli umori ei malumori della popolazione vessata e angariata da una classe nobiliare agiata e prepotente e si batteva per l’uguaglianza e la giustizia sociale, ce lo ricorda con note dotte e poetiche un bel post in “CarnevaleItaliano.it” dedicato al Carnevale vercellese.
Dopo il momento della riflessione sono ripresi umori e spiriti carnevaleschi: l’allegria e il brio si sono via via intensificati e l’esecuzione del gruppo musicale, particolarmente apprezzata, ha trascinato gli illustri ospiti ad accennare passi di danza sui ritmi latino-americani.
In chiusura Bicciolano e Bèla Maijn si sono complimentati con la prof. Russo per il livello della preparazione musicale degli allievi della scuola “Avogadro” e anche degli ex-allievi, tra cui viene ricordato Nicolò Manachino, un giovane e promettente flautista vercellese di grande livello, che dopo il concerto alla Sala Solitär del Mozarteum di Salisburgo –dove ha partecipato al concerto degli archi dell’Universität Mozarteum e dei fiati dell’Orchestra giovanile italiana- ha suonato anche diretto dal grande Maestro Riccardo Muti.