Gli animalisti dichiarano guerra alle corse dei buoi
Già in passato avevano espresso le loro perplessità in merito, ma questa volta ambientalisti e animalisti hanno preso carta e penna e hanno presentato due esposti contro le corse dei buoi di Caresana e Asigliano. E la vicenda farà sicuramente “rumore” visto che parliamo di due manifestazioni plurisecolari e molto radicate nelle tradizioni storiche delle due comunità.
L’iniziativa legale è stata assunta dalle associazioni Lac (Lega per l’abolizione della caccia onlus) sezione Piemonte, Legambiente del Vercellese, Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) sezione di Biella e Vercelli, Pro Natura del Vercellese e gli esposti sono stati indirizzati uno alla Asl di Vercelli (servizio veterinario) e uno alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli. In entrambi i casi l’attenzione dei proponenti si concentra sull’ultima edizione delle corse dei buoi di Caresana e di Asigliano
«Le manifestazioni hanno origine antica ma l’antico rito religioso è passato ormai in secondo piano rispetto all’aspetto “competitivo” – spiegano gli ambientalisti – con conseguenze negative sul benessere degli animali. I buoi sono visibilmente sottoposti a forte stress. La sensibilità dei cittadini nei confronti degli animali è notevolmente aumentata e pretende uguale sensibilità da parte delle istituzioni. Per questo abbiamo deciso di esporre alle autorità competenti i fatti da noi verificati, confrontati con gli atti autorizzativi delle manifestazioni e ampiamente documentati da foto e video».
Molti i punti critici sottolineati negli esposti, tra questi: il benessere degli animali, l’inidoneità del fondo su cui gli animali sono costretti a correre, l’uso di bastoni e frustini e anche la sicurezza per gli spettatori.
«Dalle numerosissime immagini del repertorio video e fotografico raccolto e dalle testimonianze dirette emergono situazioni che a nostro avviso violano il dettato delle leggi che tutelano gli animali – sostengono gli estensori degli esposti – Le quattro coppie di buoi sono state costrette a correre nonostante la loro indole tenda ad escludere tale attività, trascinando carri sui quali erano posti i conduttori, tra rumori e confusione, e continuamente percossi con frustini e bastoni.
Abbiamo letto attentamente le prescrizioni date dal servizio veterinario e ci pare che queste siano state disattese, e ci chiediamo perché la stessa autorità che le aveva emanate non ne ha preteso l’osservanza».
(Leggi il servizio sul Corriere eusebiano in edicola da oggi)