Centinaia di persone in cattedrale per l’ingresso di mons. Arnolfo
I gesti e le parole. Così si può sintetizzare la giornata di domenica 11 maggio di mons. Marco Arnolfo che ne ha segnato l’ordinazione episcopale e l’ingresso in diocesi come successore di p. Masseroni. Gesti e parole chiari: prima di raggiungere la basilica di S. Andrea dove ha incontrato le autorità civili, mons. Arnolfo è passato dinnanzi alle carceri di Billiemme e all’ospedale cittadino per farsi prossimo a chi attraversa le prove più dure dell’esistenza. Poi, ricevuto il saluto dei sindaci di Vercelli e Orbassano e del prefetto in S. Andrea, ha voluto rispondere con le parole. Le prime della giornata: «Sono stato mandato dal Papa come pastore di una Chiesa senza frontiere, che è madre di tutti. Ed è chiedendo anche la collaborazione delle istituzione che intendo essere fedele a questo mandato ponendomi l’obiettivo della tutela della dignità di ogni uomo e lo sviluppo del bene comune».
Concluso il momento in S. Andrea ecco la solenne processione verso la cattedrale: preceduto da decine di sacerdoti, 15 vescovi e due cardinali, mons. Arnolfo ha fatto il suo ingresso nel duomo di S. Esuebio alle 16. Di lì ha preso avvio la lunga celebrazione durata quasi tre ore: prima l’ordinazione episcopale, poi l’ingresso vero e proprio con la presa di possesso della cattedra di S. Eusebio. Di nuovo segni importanti e appartenenti alla tradizione ultrasecolare della Chiesa: l’unzione, l’imposizione delle mani, la consegna dell’anello e infine quella del pastorale, portogli da p. Masseroni.
Solo sul finire della celebrazione di nuovo spazio alle parole: «Ringrazio il Signore – ha detto p. Arnolfo – di avermi affidato a questa famiglia diocesana per vivere con voi l’ultima stagione della mia vita. Vengo qui come mendicante e mi sento adottato da questa diocesi carica di storia, le cui radici affondano nei primi decenni della cristianità». Poi il pensiero ai genitori «ormai in paradiso», ai numerosissimi fratelli e sorelle, ai parenti, ma anche a tutte le comunità con cui è entrato in rapporto nei lunghi anni di servizio pastorale. Soprattutto la comunità di Orbassano presente in massa alla celebrazione vercellese.
Al termine ancora strette di mano e momenti di gioia in seminario.