Saitta: «Mai più casi “Consolata”. A breve norme severe per i controlli»
«Vorrei che non si ripetessero mai più i fatti gravissimi che si sono verificatisi un mese fa a Borgo d’Ale. Da quando sono assessore, ho ricevuto molte allarmanti segnalazioni di persone anziani e dei loro familiari che mi hanno segnalato il trattamento non sempre adeguato in alcune strutture sanitarie e socio-sanitarie. Per questo, con il collega assessore alle politiche sociali Augusto Ferrari abbiamo deciso di procedere rapidamente per dare una stretta sulla vigilanza, un vero giro di vite, modificando le regole sui controlli di queste strutture che dovranno essere ferrei e rigorosi. Abbiamo il dovere morale di difendere i pazienti più fragili (anziani, minori, psichiatrici, ecc), e i loro famigliari che affrontano ingenti sacrifici per consentirne il ricovero in strutture dove dovrebbero essere assistiti e protetti»: lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ieri pomeriggio intervenendo alla direzione regionale del Partito Democratico insieme all’assessore Augusto Ferrari.
«Ne abbiamo già parlato con il presidente Chiamparino, a breve presenteremo in Giunta un disegno di legge per modificare le norme sui controlli che in Piemonte negli ultimi 12 anni nessuno ha mai pensato di rendere più stringenti, nonostante casi di maltrattamenti si siano purtroppo già verificati. Voglio ricordare che i controlli sulle strutture socio-sanitarie sono ancora disciplinati da una legge regionale del 1997, perché la normativa del 2004 non ha mai trovato attuazione e nessuno ha definito i criteri e le procedure per l’esercizio delle funzioni di vigilanza».
Attualmente in Piemonte esistono 13 Commissioni di vigilanza (una in ogni Asl) per la verifica sulle strutture sanitarie private e 13 Commissioni di Vigilanza per i controlli sui presidi socio-assistenziali privati. «La nostra riforma – ha spiegato Saitta – prevederà una semplificazione burocratica dell’attività di vigilanza, gli organismi di vigilanza passeranno a 6 e saranno costituiti a livello di quadrante (3 per l’area di Torino e 3 per il resto del Piemonte), rivedendone per prima cosa la composizione. Applicheremo modalità di controlli incrociati territorialmente e prevederemo componenti integrativi a seconda della tipologia della struttura che sarà di volta in volta oggetto di vigilanza. Imparzialità ed indipendenza saranno le parole chiave dei nuovi organismi di vigilanza».