Importante incarico in Vaticano per monsignor Giuseppe Versaldi

Il prelato vercellese, attuale Vescovo di Alessandria, guiderà la Prefettura degli affari economici della Santa Sede

Il vercellese monsignor Giuseppe Versaldi, attuale vescovo di Alessandria, è stato nominato dal Santo Padre Benedetto XVI come Presidente della Prefettura degli affari economici del Vaticano.

Il direttore della Voce Alessandrina, Marco Caramagna, ha intervistato in anteprima monsignor Versaldi cogliendone le prime considerazioni. Eccone i passaggi principali.

 

Una nomina a sorpresa, che cosa significa?

«In effetti le cose si sono succedute velocemente e la richiesta da parte della Santa Sede mi ha colto impreparato sia per i tempi sia per l’incarico. Ma di fronte alla domanda di un aiuto diretto al governo del Papa non ho potuto negare il mio assenso, anche se mi costa assai lasciare la diocesi di Alessandria al cui popolo mi sono legato come un pastore al proprio gregge. E proprio per questo ho chiesto ed ottenuto di poter concludere la Missione cittadina che entra ora nel vivo e si concluderà con l’ottavario della Madonna della Salve. Posso confidare che Benedetto XVI ha apprezzato questa mia richiesta come giusta preoccupazione pastorale, anche se dovrò fare la spola tra Roma ed Alessandria».

 

Presidente della Prefettura degli affari economici della Santa Sede: ci spiega in che cosa consiste questo suo ruolo?

«Le cito l’art. 1 del regolamento di questo Ufficio della Santa Sede che recita: “La Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede è il Dicastero preposto all’indirizzo e alla programmazione economica, come pure alla vigilanza e al controllo delle Amministrazioni della Santa Sede o che ad essa fanno capo, quale che sia l’autonomia di cui esse godono”. Un duplice scopo, dunque, nei confronti della amministrazione dei beni della Santa Sede: darne l’indirizzo e la programmazione nonché essere organo di vigilanza e controllo nei confronti degli istituti a cui è direttamente affidata l’amministrazione».

 

Sembra più un lavoro di esperti laici che non di un Vescovo…

«In effetti, il lavoro tecnico circa l’amministrazione dei beni della Santa Sede è affidato in maggioranza a laici esperti in tale materia che fanno parte degli officiali, dei revisori contabili e dei consultori e di esperti. Tutti costoro però agiscono in dipendenza dal presidente della Prefettura assistito da un certo numero di cardinali con un segretario prelato. La ragione di tale struttura è importante perché sottolinea il carattere specifico della amministrazione dei beni ecclesiastici in genere e di quelli della Santa Sede in particolare: sia il possesso sia l’amministrazione di beni materiali deve ubbidire alle finalità proprie della Chiesa evitando il rischio di lasciarsi omologare dalla mentalità mondana».