L’Arcidiocesi di Vercelli: «Per i popoli Afghano e Haitiano si attivino tutti i meccanismi di aiuto e solidarietà»

I funerali di due delle cinque vittime di Brandizzo si svolgeranno in Duomo a Vercelli

Due drammatici eventi internazionali stanno segnando questo mese di agosto: il precipitare della situazione in Afghanistan e l’ennesimo terremoto ad Haiti. 

Sui due fatti interviene l’Arcidiocesi di Vercelli con una nota dell’Ufficio comunicazioni sociali: «Quello che sta accadendo ai popoli afghano e haitiano sta già producendo una duplice emergenza umanitaria. Oltre a invitare le comunità parrocchiali a pregare per coloro che soffrono, si ribadisce la necessità di operare a livello internazionale per creare corridoi umanitari e meccanismi di solidarietà utili ad accogliere eventuali flussi migratori o ad accelerare aiuti in loco laddove possibile».

Con particolare riferimento alla crisi afghana, l’Arcidiocesi di Vercelli non può che condividere il comunicato diramato dalla Caritas Italiana in cui si rileva che «come sempre saranno i più deboli a pagare il prezzo più altro, già in decine di migliaia in fuga» mentre i talebani hanno ormai il controllo del Paese. Assieme al personale delle ambasciate, anche i pochissimi sacerdoti, religiosi e religiose che si trovano a Kabul stanno precipitosamente rientrando.

Caritas Italiana è impegnata nel Paese sin dagli anni Novanta. Nei primi anni Duemila, Caritas Italiana ha sostenuto un ampio programma di aiuto di urgenza, riabilitazione e sviluppo, la costruzione di quattro scuole nella valle del Ghor, il ritorno di 483 famiglie di rifugiati nella valle del Panshir con la costruzione di 100 alloggi tradizionali per le famiglie più povere e assistenza alle persone disabili. 

«In queste ore – conclude Caritas – una massa crescente di profughi sta fuggendo dalle zone di guerra, aumentando la pressione in direzione dei paesi circostanti. In Pakistan la Caritas avvierà una valutazione della situazione nella regione di Quetta, ai confini con l’Afghanistan».