Suor Enrichetta Alfieri è stata solennemente proclamata Beata
“L’Angelo di San Vittore”, “il buon Curato di Chiuso” e “il Patriarca della Birmania” domenica 26 giugno sono stati proclamati Beati, in piazza Duomo, nel corso della celebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, e dal cardinale Angelo Amato – prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e delegato del Papa – e concelebrata da oltre 300 sacerdoti, sedici vescovi e i due Cardinali.
Sul sagrato numerose autorità e quasi 10 mila fedeli tra cui, naturalmente, le persone più legate al ricordo e all’eredità spirituale dei tre Beati: le Suore della Carità, consorelle della Beata Enrichetta, ancora oggi quotidianamente impegnate nel carcere di San Vittore, da cui sono arrivati alcuni detenuti in permesso speciale; i fedeli della Comunità pastorale di Maggianico-Chiuso, testimoni della secolare devozione per il Beato Serafino; quelli della Comunità pastorale di Agrate Brianza, che hanno articolato un intero anno di iniziative dedicate al Beato Clemente, i suoi confratelli del Pime e i cattolici birmani, che grazie a lui hanno conosciuto il Vangelo.
Alla ricostruzione di alcune strutture della missione fondata da Vismara, distrutte da un recente terremoto, sono state tra l’altro devolute le offerte raccolte durante la celebrazione.
Presenti anche due persone miracolate dai nuovi beati: Stefania Copelli, guarita da una malattia incurabile dall’intervento della beata Alfieri, e Joseph Tayasoe, giudicato senza speranza dopo un trauma alla testa per una caduta da un albero.
Era presente anche Daniela Zuccoli, moglie di Mike Bongiorno. Suor Enrichetta Alfieri, infatti, aiutò Mike quando si trovava in carcere durante il Secondo conflitto mondiale.
Il rito di beatificazione
Dopo la lettura di testi dei Beati e di testimonianze sulle loro figure, da canti e preghiere – è stato il cardinale Amato, rispondendo alla domanda rivoltagli dal responsabile del Servizio diocesano Cause dei santi monsignor Ennio Apeciti, a leggere in latino la formula del rito di beatificazione. È il momento più atteso dai fedeli di Chiuso di Lecco, di Agrate Brianza, dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret e dai Padri del Pime, da alcuni detenuti e agenti di polizia penitenziaria del carcere di San Vittore e da una delegazione del Myanmar, giunti in rappresentanza delle rispettive comunità: salutati da un lungo e caloroso applauso, sulla facciata del Duomo si sono liberati alla vista i ritratti di suor Enrichetta Alfieri, don Serafino Morazzone e padre Clemente Vismara, che la Chiesa da domenica 26 giugno eleva alla gloria degli altari, avendone riconosciuto l’esemplarità della fede e delle virtù.
Il Prefetto ha indicato anche le date delle feste liturgiche dei tre nuovi Beati: il 9 maggio per don Serafino, il 15 giugno per padre Clemente e il 23 novembre per suor Enrichetta. Successivamente le reliquie dei Beati vengono portate all’altare.
Le parole del cardinale Tettamanzi
Nella sua omelia il cardinale Tettamanzi, nella festa del Corpus Domini, ha ricordato «la profonda relazione» tra i tre Beati e l’Eucaristia che, «amata, celebrata e vissuta ogni giorno, risplende in tutta la sua forza nel loro cammino di santità». Tutti e tre «intuivano in profondità che sull’altare è deposto il mistero del Corpo di Cristo le cui membra siamo tutti noi». L’“Amen” da loro pronunciato «coincide con l’offerta senza riserve della loro vita, messa a totale disposizione degli altri nella varietà e diversità delle vocazioni e delle responsabilità ricevute dall’unico Spirito»: per don Serafino «la parrocchia di Chiuso era tutto: corpo e vita», suor Enrichetta «condivise con le detenute la dura vita del carcere in fedeltà al carisma delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret»; padre Clemente «sentì come sue stesse membra le famiglie che gli chiedevano il dono del Battesimo per condividere la fede nell’unico Dio e poi i tantissimi bambini che gli erano affidati perché li salvasse». Ecco quindi «il messaggio sempre attuale che ci viene dai tre beati: siamo costituiti per formare l’unico Corpo di Cristo, siamo nutriti e santificati dall’Eucaristia, perché “una sola fede illumini e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta la terra”».
Il messaggio del cardinale Amato
Anche il cardinale Amato, nella parte conclusiva della celebrazione, ha rivolto un suo messaggio all’assemblea. «Campioni della santità – così chiama i Beati -, presenze vive da ammirare e imitare». E ancora: «Sono riflessi della bontà di Dio, frutti maturi della civiltà dell’amore», che «non esibiscono in modo sguaiato», ma «esercitano nell’oscurità e nell’umiltà». La loro «è una lezione di vita da riscoprire da parte di tutti noi».
Il saluto del Papa
Al termine della cerimonia, grazie ai maxischermi montati in piazza Duomo, i presenti hanno potuto ascoltare in diretta il saluto di Benedetto XVI, collegato da Roma in occasione dell’Angelus. ”Cari fratelli e sorelle, – ha annunciato Benedetto XVI – anche oggi ho la gioia di annunciare la proclamazione di alcuni nuovi Beati. Ieri, ad Amburgo, dove furono uccisi dai nazisti nel 1943, sono stati beatificati Johannes Prassek, Eduard Miller ed Hermann Lange. Oggi, a Milano, la volta di Don Serafino Morazzone, parroco esemplare nel Lecchese tra XVIII e XIX secolo; di Padre Clemente Vismara, eroico missionario del Pime in Birmania; e di Enrichetta Alfieri, Suora della Carità, detta “angelo” del carcere milanese di San Vittore. Lodiamo il Signore per questi luminosi testimoni del Vangelo!’”.