Spariscono gli omaggi floreali del 25 aprile: condanna di Anpi e Comune
Grazie ad una segnalazione arrivata da Fulvio Bertoglio, presidente della sezione di Vercelli dell’Associazione Granatieri, è arrivata notizia della sparizione delle corone d’alloro depositate il 25 aprile al monumento ai caduti di Piazza Cesare Battisti e presso il monumento alla Resistenza di Piazza Camana del capoluogo. Dopo aver verificato che le corone non erano state naturalmente tolte per volontà o esigenze del Comune di Vercelli, è stata verificata la sparizione anche della corona depositata sempre il 25 aprile alla lapide che riporta i nomi dei partigiani sotto il porticato del Municipio.
Sono spariti altresì i garofani posti dal Comune presso alcune lapidi cittadine, tra cui quella in ricordo di Lorenzina Unio.
“L’ANPI Città di Vercelli – sottolinea la presidente Sara Rocutto – considera quanto accaduto un atto gravissimo: davvero a qualcuno da così fastidio che in città si commemori il sacrificio e l’impegno dei tanti che hanno contribuito alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo? Confidiamo siano identificati i responsabili di quanto successo, che non può e non deve ritenersi una “bravata”: la sistematicità con cui sono stati rimossi fiori e corone lasciano immaginare che dietro vi sia una chiara volontà di provare a mettere a tacere la memoria e la storia del nostro territorio, proprio nell’anno in cui la presenza del Presidente Mattarella in Valsesia ne ha sottolineato una volta in più l’importanza e il riconoscimento nella lotta di Liberazione.”
Anche le altre associazioni combattentistiche della città condannano quanto accaduto. “Sono molto amareggiata – dice il sindaco Maura Forte – a causa di questi fatti che non rendono merito alla Città. L’azione di pochi nuoce alla memoria e alla storia di Vercelli che ha avuto notevoli rappresentanti nella Resistenza. Da parte nostra verificheremo i filmati delle videocamere che riprendono il portico del Municipio sperando che le immagini possano
essere d’aiuto alle forze dell’ordine per identificare i responsabili dell’esecrabile gesto”.