Fondi ai Comuni nucleari: a Trino spettano altri 15 milioni
«Vincere una battaglia legale non significa solo esprimere soddisfazione per avere riconosciute le risorse spettanti ai cittadini dei nostri Comuni. Oltre ai 100 milioni di euro che andranno ai Comuni c’è il grande valore rappresentato dallo spirito unitario che ha dato vita alla Consulta delle servitù nucleari in Anci. Una scelta vincente ». Lo afferma il sindaco di Trino e Presidente della Consulta Anci Alessandro Portinaro, direttamente dal sito dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, commentando la sentenza depositata venerdì dal tribunale civile di Roma che riconosce le risorse indebitamente sottratte ai Comuni dal 2004 al 2011. A partire dal 2003 infatti i cittadini utenti pagano in bolletta elettrica un contributo destinato alla dismissione e bonifica delle ex centrali nucleari dismesse e parte di questo contributo è diretto ai Comuni sedi di servitù nucleari. Dal 2005 però una azione indebitamente condotta dallo Stato Centrale ha portato all’assegnazione di tali risorse non integralmente ma nel limite del 30% della quota spettante ai Comuni. Da qui la battaglia legale condotta che oggi si conclude con la sentenza del Tribunale di Roma che riconosce il diritto dei comuni alle risorse spettanti, oltre agli interessi legali, e condanna l’Amministrazione centrale a restituire quanto indebitamente trattenuto.
«Si tratta di una sentenza di primo grado – spiega ancora Portinaro – e quindi restiamo in attesa di conoscere eventuali sviluppi. Non è possibile dire al momento se la controparte resisterà in appello, tantomeno se e quando i fondi verranno trasferiti ai comuni. Si tratta però di cifre molto importanti, che spero possano essere utilizzate per il bene del territorio e per migliorare la qualità della vita dei cittadini. A Trino spetterebbero, stando al dispositivo della sentenza, oltre 15 milioni di euro. Si tratta di risorse che i cittadini versavano attraverso il pagamento della bolletta elettrica e che, anziché essere versati a favore dei comuni beneficiari, venivano trattenuti a livello centrale. E’ un riconoscimento importante per gli enti locali e per il lavoro di squadra coordinato dall’Anci. Questo risultato non modifica affatto le problematiche aperte e che tutti conosciamo relative all’esigenza di procedere con l’individuazione del sito per il Deposito unico nazionale e di mettere in sicurezza i siti attuali, con una completa disattivazione».
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