Abusi sessuali sulla figlia minorenne: in manette il padre

La Polizia di Stato, all’esito di una prolungata e articolata indagine, diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli, ha arrestato un uomo per essersi reso responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti della figlia, non ancora quattordicenne.
L’attività di indagine era partita nel gennaio del 2018 quando la Squadra Mobile della Questura di Vercelli aveva raccolto le confidenze di una donna adulta, di origine ivoriana, cui si era rivolta la ragazzina, facente parte della medesima comunità ivoriana, in quanto vittima di violenze sessuali da parte del padre.
Approfondendo le dichiarazioni si appurava che la ragazzina viveva in un alloggio cittadino di edilizia popolare con il padre, che aveva abusato di lei, con il fratello, pluripregiudicato per reati contro la persona, il patrimonio e fatti di droga, con uno zio e con una quarantenne donna nigeriana che esercitava l’attività di prostituzione proprio all’interno di quella abitazione.
La minore ed il fratello erano nati da una relazione che il padre aveva avuto con una donna ivoriana rimasta al paese di origine. L’uomo si era poi sposato con un’altra donna, residente a Parigi.
Iniziava, quindi, una serrata attività di indagine che consentiva di adottare un provvedimento ai sensi dell’art. 403 c.c. e collocare la stessa in una comunità protetta.
Subito dopo si procedeva con l’audizione della minore la quale confermava gli abusi ad opera del padre, iniziati fin da quando aveva 13 anni; l’uomo era solito farle dei regali per comprarne il silenzio.
Sentitosi “braccato”, il padre riusciva ad allontanarsi dal territorio nazionale, verso la Francia, paese nel quale era residente la moglie, facendo perdere le proprie tracce fino allo scorso mese di novembre quando veniva effettivamente localizzato in territorio transalpino. Nel frattempo il Tribunale di Vercelli condannava l’uomo alla pena di anni 6 e mesi 6 di reclusione, in quanto riconosciuto colpevole del reato di violenza sessuale in danno della figlia.
Nel prosieguo delle indagini, emergeva la possibilità che l’uomo potesse fare rientro a Vercelli per sistemare alcune pendenze burocratiche. Arrivato in città, temendo di poter essere arrestato, l’uomo si era fatto accompagnare da alcuni familiari che avevano il ruolo di “vedette” e che lo precedevano al fine di comunicargli l’eventuale presenza di forze dell’ordine.
Nonostante queste accortezze l’uomo, un trentasettenne ivoriano, con precedenti penali per reati di falso, è stato arrestato ed associato alla casa circondariale di Vercelli.