Acs dopo gli attentati in Sri Lanka: «La libertà religiosa torni diritto fondamentale»
La Fondazione "Aiuto alla Chiesa che Soffre" lancia un appello: «Basta stragi, la comunità internazionale reagisca»
Sugli orribili attacchi alla comunità cristiana in Sri Lanka, pubblichiamo questo appello dei vertici di Acs (Aiuto alla Chiesa che Soffre) fondazione di diritto pontificio nata nel 1947 per sostenere la Chiesa in tutto il mondo, con particolare attenzione laddove è perseguitata e impegnata con migliaia di progetti su questo fronte.
Non conosce confini geografici la persecuzione anticristiana. E non conosce tregue legate alle più importanti celebrazioni liturgiche come ovviamente la domenica di Pasqua. Se nel 2016 nel giorno della Risurrezione di Gesù ad essere colpita da un attacco terroristico ad opera di un kamikaze talebano fu la comunità cristiana del Pakistan, e se nel 2017 l’orribile destino Isis lo riservò alla comunità copta in Egitto, oggi l’estremismo religioso ha colpito la Pasqua della comunità cristiana nello Sri Lanka. Aiuto alla Chiesa che Soffre piange questi fratelli assassinati durante la Santa Messa soltanto perché Cristiani. Colpevoli, per i persecutori, di una duplice colpa, essere appunto Cristiani, pacifici e pacificatori, ed essere, in quanto Cristiani, percepiti vicini ai Paesi d’Occidente. È ora di manifestare reale, e non di sola facciata, indignazione. Innanzitutto aiutando concretamente le minoranze religiose oppresse e non delegando a questo le sole Organizzazioni di carità. E sostenendo una battaglia culturale e politica perché la difesa della libertà religiosa torni a essere un diritto di serie A. Se ciò non accadrà adesso dopo sarà troppo tardi.
Alfredo Mantovano
Presidente ACS Italia
Alessandro Monteduro
Direttore ACS Italia