Allarme dei sindacati: «Tagliati 90 posti letto». La replica dell’Asl

Secondo le organizzazioni sindacali la diminuzione delle prestazioni è legata alle nuove norme sugli orari, ma l’azienda nega

La norma Ue, recepita dalla legge italiana, che impone rigide regole in materia di riposo di personale medico e paramedico tra un turno e l’altro, sta mettendo in ginocchio anche la sanità locale. Lo denunciano i sindacati vercellesi (confederali e cobas) con un comunicato congiunto della Rsu dell’azienda sanitaria: «La direzione dell’Asl Vc, con le recenti disposizioni, è riuscita a peggiorare la condizione dei lavoratori e il servizio offerto tant’è che, nell’ultimo incontro con le parti sindacali, ha annunciato di risolvere il problema dei “riposi degli operanti sanitari” con la riduzione dei 90 posti letto, previsti dal piano regionale. Chiusura di servizi (si ipotizza anche la possibilità di rinviare esami diagnostici programmati) e riduzione di posti letto vengono presentati come la soluzione della grave carenza di organici».

Nella serata di giovedì è arrivata la replica dell’Asl che, pur ammettendo le difficoltà generate dalla nuova normativa sugli orari, esclude conseguenze sul livello dei servizi. Quanto la questione del «presunto taglio dei posti letto (peraltro tutta ancora da declinare ed attuare) – dice il direttore generale dell’azienda, Chiara Serpieri – è da ricondursi come del resto già più volte ribadito, esclusivamente alla applicazione delle norme di riorganizzazione della rete ospedaliera derivanti dai provvedimenti regionali di attuazione del Programma Operativo di attuazione del Piano di Rientro, prima, e successivamente dal nuovo Decreto Ministeriale del 2015 sugli standard ospedalieri. Entrambe queste fonti normative convergono sulla necessità, che per noi è obbligo, di riorganizzazione dell’offerta ospedaliera».