Assicurato alla giustizia il rapinatore di un anziano vercellese
Presso la questura di Vercelli si è tenuta una conferenza stampa nel corso della quale è stata illustrata un’ampia attività investigativa che ha consentito alla polizia di indivduare e garantire alla giustizia un pericoloso malvivente.
Tutto ha inizio nella mattinata del 15 luglio scorso quando uomo di 75 anni ha sporto una denuncia-querela in Questura, dichiarando di esser stato rapinato presso la propria abitazione da un individuo che, dopo essersi arrampicato sul balcone grazie ad una corda, l’ha derubato della somma di euro 1.600,00 cagionandogli escoriazioni sul dorso della mano destra e una copiosa fuoriuscita di sangue dal naso. Acquisita la notizia della rapina avvenuta verso le ore 11.30 del 13 luglio scorso, la Polizia di Stato ha fin da subito avviato l’attività di ricerca del responsabile, descritto come un individuo corpulento, con capelli brizzolati corti, dell’altezza di m. 1,70 circa. Si è poi appreso che un individuo dalle caratteristiche fisico – somatiche collimanti a quelle dell’autore del delitto era stato notato recentemente lungo le vie del rione Cappuccini, corrispondente ad un uomo che abitualmente frequentava diversi bar cittadini.
Attraverso la visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, è stato individuato l’uomo le cui caratteristiche collimavano sia con quelle dell’individuo descritto dall’anziano nelle fasi immediatamente successive la rapina, sia con quelle dell’individuo visto dal vicinato aggirarsi nei pressi della sua abitazione nei giorni precedenti la rapina. Poco dopo, nel corso di controlli a tappeto organizzati presso i locali pubblici cittadini, nel primo pomeriggio del 14 luglio, è stato individuato, presso un piccolo bar del centro S.S., colui che per l’abbigliamento e per le caratteristiche fisico – somatiche era simile all’uomo ripreso dalle immagini. Costui, privo di documenti di identità e in evidente stato di alterazione dovuta all’assunzione di bevande alcooliche, è stato accompagnato in questi uffici e sottoposto a rilievi foto dattiloscopici. L’ipotesi investigativa ha trovato pieno riscontro allorquando l’anziano, sottoposto ad individuazione fotografica, ha riconosciuto in S.S. il suo aggressore. Tenuto conto della specificità dei precedenti di polizia e penali di S.S., tutti riconducibili alla commissione di reati contro la persona e contro il patrimonio (rapina, ingiuria, minaccia, falso, lesioni personali) della sua particolare indole criminosa, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vercelli, il 22 luglio 2014, in virtù dei pregnanti elementi probatori raccolti nel corso dell’indagine, ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico dello S.S.
Il medesimo G.I.P. ha disposto il 4 agosto scorso l’accertamento tecnico dell’incidente probatorio nel corso del quale la vittima, pur avendo visto il suo aggressore solo per pochi istanti, ha riconosciuto anche dal vivo il suo aggressore: analogo esito ha avuto il riconoscimento da parte degli altri testimoni che avevano visto il rapinatore nei pressi dell’abitazione della vittima in orario compatibile con il fatto reato. Considerata la gravità dei fatti in esame e soprattutto le condizioni psicofisiche della vittima il P.M. ha disposto accertamenti tecnici irripetibili sulla corda rinvenuta e sequestrata nei pressi dell’abitazione della vittima ed utilizzata dall’autore della rapina per arrampicarsi sul balcone. Tale accertamento tecnico, portato a termine dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica nei giorni scorsi, ha dato ulteriore conferma della bontà dell’attività d’indagine svolta tant’è che sulla corda sono state rilevate tracce del DNA del malvivente ed indotto il G.I.P. a mantenere fermi gli arresti domiciliari del rapinatore ed il P.M. titolare delle indagini il giudizio immediato, in considerazione dei solidi e schiaccianti elementi probatori a carico del rapinatore.