Borgo d’Ale: sfruttava extracomunitari per il lavoro nei campi. Denunciato
Il 25 luglio, a Borgo d’Ale, i militari della stazione dei carabinieri di Cigliano e i colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Vercelli denunciavano A.D., 66enne residente in Borgo d’Ale, perché responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di sei cittadini extracomunitari. A conclusione di un articolato servizio di osservazione e controllo appositamente predisposto nell’ambito delle attività di contrasto allo sfruttamento di lavoratori stranieri, in un appezzamento di terreno ubicato nel territorio del comune di Borgo d’Ale i militari operanti sorprendevano 4 cittadini senegalesi mentre erano intenti a raccogliere ortaggi nel terreno agricolo di proprietà del 66enne, contestualmente bloccato, il quale li aveva reclutati “in nero”. Nel frangente, i militari appuravano che due erano richiedenti asilo ed ospiti della struttura di accoglienza ubicata in quel Comune ed altri due erano irregolari sul territorio nazionale per scadenza dei termini per il ricorso avverso la mancata concessione dell’asilo.
Gli ulteriori immediati approfondimenti investigativi, esperiti mediante lo sviluppo di concordanti dichiarazioni testimoniali e la disamina di documentazione contabile, permettevano altresì di accertare che il 66enne A.D., approfittando del loro stato di bisogno, aveva reclutato anche altri due richiedenti asilo, entrambi originari del Burkina Faso; gli extracomunitari venivano sfruttati com elargizioni di retribuzioni minime, palesemente difformi da quelle previste dai contratti collettivi nazionali e sproporzionate alla quantità e qualità del lavoro prestato, sottoponendoli a condizioni di lavoro e situazioni degradanti in violazione delle norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro. I quattro richiedenti asilo venivano pertanto ricondotti presso la struttura di accoglienza di Borgo d’Ale mentre i due stranieri irregolari venivano invitati a presentarsi presso la locale Questura per gli adempimenti di rito. Nei confronti di A.D. venivano infine contestate sanzioni amministrative per l’importo di 18mila euro.