Borgosesia, ordinanza del sindaco contro i delatori

In caso di segnalazione di un vicino senza fondati motivi (relativamente al nuovo Dpcm per le misure di contenimento del Covid-19), si verrà denunciati per procurato allarme, nonché passibili di ammenda da 10 a 516 euro

Paolo Tiramani

Dopo ripetute segnalazioni ricevute dalla Polizia municipale di Borgosesia in merito a violazioni del nuovo Dpcm sul tema dell’accoglienza nelle case private di un numero limitato di persone, il sindaco Paolo Tiramani ha deciso di intervenire con un’ordinanza molto chiara: se si denuncia un vicino senza fondati motivi, si verrà denunciati per procurato allarme. Rischiando una multa salata. 

«Visto che molte delle segnalazioni ricevute sono risultate prive di fondamento e dovute esclusivamente a cattivi rapporti di vicinato ho deciso di intervenire. Questo articolo del Dpcm (come peraltro avevo temuto fin da subito) crea problemi non indifferenti. – ha dichiarato Tiramani – Le segnalazioni infondate hanno impegnato senza motivo la nostra Polizia municipale per le opportune verifiche, facendoci sprecare tempo e denaro, per non parlare poi dell’esacerbazione delle tensioni sociali e del clima di allarmismo nei confronti dell’emergenza sanitaria. Così non va! Per questo emetto immediata ordinanza per stabilire che le segnalazioni devono essere circostanziate ed effettuate in modo ufficiale. In questo modo la Polizia potrà effettuare le indagini del caso: se effettivamente si tratterà di violazione del Dpcm si interverrà opportunamente; in caso contrario, si verificherà se i denuncianti siano perseguibili per procurato allarme e quindi passibili, secondo l’art. 658 del Codice Penale, di ammenda da 10 a 516 euro».

Il punto “incriminato” del Dpcm è l’art.1 comma 6 lettera n)” del D.P.C.M. del 13 ottobre scorso: «Come già si temeva all’indomani della promulgazione del Decreto, questo comma ha dato il via libera a vendette private, che nulla hanno a che fare con la sanità pubblica – ha commentato il sindaco borgosesiano – Non è possibile che le forze dell’ordine siano impegnate, con dispendio di risorse pubbliche, in azioni non necessarie. Non è il momento di perdere tempo e denaro per fare la “caccia alle streghe”».

In ultima analisi il messaggio di Tiramani è forte e chiaro: «Ciascuno dev’essere responsabile delle proprie azioni: le regole da seguire sono chiare, se effettivamente si rilevano dei comportamenti inadeguati e pericolosi, è corretto sporgere denuncia, purché in modo ufficiale. Se la Polizia ravviserà effettivamente infrazioni al Decreto del Presidente del Consiglio, eleverà le dovute contestazioni ai responsabili. In caso contrario, chi avrà fatto denunce ingiustificate si assumerà le sue responsabilità».