Chiamparino: «L’Upo esempio virtuoso di sviluppo che parte dai territori»
Si è tenuta questa mattina, al Teatro Civico di Vercelli, l’inaugurazione dell’anno accademico 2014-15 dell’Università del Piemonte orientale, articolata sui tre poli di Alessandria, Novara e Vercelli. A preannunciare la cerimonia un brano musicale di Bernstein eseguito dall’Orchestra dell’Upo, diretta dal maestro Emanuele Fresia. E’ seguito l’intervento del rettore Cesare Emanuel, che ha sottolineato il cammino percorso dal “giovane” ateneo vercellese in 17 anni di presenza sul territorio, motivata oggi, dopo una prima fase di radicamento, dallo «slancio verso il nuovo, che muove l’entusiasmo, la passione, la creatività, il cambiamento». Nelle indagini statistiche relative al 2013 l’Upo si è piazzata al quarto posto nella classifica italiana degli atenei medi per la ricerca scientifica e nel 2014 il Censis l’ha definita la migliore università per le scienze mediche, tra i top five per le scienze politiche e sociali, fisiche, matematiche, informatiche, biologiche e giuridiche. Un riconoscimento positivo proviene anche dal Ministero. L’intenzione, dunque, è quella di guardare avanti estendendo l’orizzonte, ha proseguito Emanuel, «per costruire, non solo per conservare», per «superare la dimensione locale e tradurre in leve di sviluppo le potenzialità che si manifestano nel nostro contesto. Speriamo che il Piemonte non si divida in due anche sul versante degli investimenti in formazione, ricerca e ospitalità, così come già sta avvenendo nell’Unione europea». Consolidando i pilastri portanti dell’ateneo tripolare: «rappresentare la nostra visione, manifestare le nostre disponibilità, metterci in gioco, fare squadra, dibattere e rivendicare ciò che ci spetta – ha concluso il rettore – oggi ribadiamo la volontà di proseguire in questa direzione il più a lungo possibile».
Dopo un intermezzo musicale in cui il soprano vercellese Barbara Rosetta ha proposto il Gaudeamus igitur, accompagnata dall’orchestra universitaria, la parola è passata a Giorgio Donna, direttore generale Upo, poi al rappresentante degli studenti, Matteo Vargiolu, che ha confermato il livello qualitativo della didattica, elogiando la competenza, disponibilità e la collaborazione dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, ma ha pure evidenziato le priorità: un cambio di rotta del Governo volto a incrementare la copertura delle borse di studio a livello nazionale e, da parte dell’Upo, l’istituzione di un “senato degli studenti”, già sperimentato in altre università italiane; la riformulazione della tassazione a carico degli iscritti secondo il “sistema a coefficienti”, basato su un’aliquota personalizzata in base all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) di ciascuno, che potrebbe essere di 50mila euro al massimo, sopra la quale il calcolo cambia per aumentare il prelievo; la revisione del regolamento elettorale delle rappresentanze studentesche
Vito Rubino, giovane ricercato formatosi e specializzatosi all’Upo, ora noto a livello internazionale, ha chiuso gli interventi soffermandosi sul “made in Italy” e l’identità culturale e tutela dell’origine dei prodotti enogastronomici dal punto di vista legislativo, tanto più in vista dell’Expo 2015 ormai alle porte.
Sergio Chiamparino, governatore della Regione Piemonte, intervenuto all’inaugurazione, ha colto le istanze emerse dai diversi interventi per ipotizzare alcune direzioni operative. «L’Upo è un esempio significativo: tende infatti a contraddire la convinzione che la giusta attenzione riservata ai territori decentrati del Piemonte si produce in localismo senza qualità. Ci sono state altre realtà rappresentati un esempio virtuoso, perciò ero curioso di venire a Vercelli per verificare di persona. Il “vibrante entusiasmo e la passione di cui parlava il rettore, a centralità della persona ripresa da Donna, la straordinaria serietà del rappresentante studentesco, che ha affrontato temi delicati, sono tre ingredienti che motivano il successo di questo ateneo». Due i settori specifici presi verso i quali Chiamparino ha indirizzato risposte possibili: il diritto allo studio, che impone anche la necessità “strutturale” di mensa e residenze per gli studenti. «L’anno scorso, con grande sforzo, abbiamo stanziato 7 milioni di euro per le borse di studio, per il 2015 speriamo di poter fare altrettanto. Io sono pronto ad accettare la sfida, convinto che la crescita debba alimentarsi di formazione e di ricerca; ma per questo è necessaria una politica forte, tesa al bene comune e scevra da ogni interessa personale. Solo tenendo la barra dritta nella direzione del cambiamento l’azione può essere efficace». A proposito di trasporti, la cui drastica riduzione ha penalizzato gli studenti pendolari, Chiamparino ha affermato l’intenzione di potenziare gli assi Vercelli-Novara-Alessandria- Asti, addirittura rimettendo in funzione linee soppresse. «La “sfida a campo aperto” portata avanti in questi anni dall’Upo dimostra che avere imparato e potete insegnare come non sia possibile andare avanti vivendo nella logica della subalterità all’area metropolitana. Un tema che vale la pena di approfondire – ha rimarcato il governatore della regione Piemonte rivolgendosi direttamente a Emanuel – magari in un convegno a tema». E ha concluso: «Stiamo rivedendo il titolo quinto della Costituzione che, ne sono convinto, va riformato; ma bisogno anche tener presente che i confini geografici regionali devono essere superati nella determinazione di regole fondamentali, come ad esempio lo smaltimento di sostanze tossiche o i trasporti, che richiedono capacità di collaborazione e confronto su intendimenti e obiettivi comuni. Noi qui meno, di più al sud, subiamo una frammentazione nell’utilizzo dei fondi che penalizza i risultati: si deve procedere per aree interregionali di progettazione e programmazione, prendendo esempio anche dal ruolo che la vostra università svolge sul territorio. Il vizio delle “repubblichette centralistiche” è dannoso: dobbiamo far sì che una riforma coraggiosa del sistema italiano corrisponda a quella del sistema regionale, come affermavo prima, al di là dei confini geografici, con un impegno con impegno congiunto e unità di intenti. Non ho una citazione conclusiva, a parte il riferimento al fischio dell’arbitro a fine partita… – ha celiato Chiamparino – posso fare, però, i miei complimenti all’orchestra universitaria: ha certamente un bravo direttore, ma se venisse meno l’armonia tra gli strumentisti non si otterrebbe il medesimo successo. Il mio augurio è che la politica prenda esempio da un’orchestra come questa».
La cerimonia si è conclusa con le presentazioni dei migliori studenti del corso 2012-13 laureatisi con 110 e lode, del professore dell’anno, dei migliori ricercatori, della migliore performance internazionale, degli exploit.
Ilde Lorenzola