Comune e Atena: «Un impianto “pulito” per spegnere l’inceneritore»
Il Comune e Atena puntano su un impianto di selezione e cernita a valle della raccolta differenziata che dovrà parallelamente affinarsi sino al raggiungimento di una percentuale superiore al 75%. Obiettivo: lo spegnimento dell’inceneritore. La notizia è di quelle destinate a fare “rumore” per una città e un territorio da decenni segnati dal dibattito attorno al “forno” di via Asigliano. Ma la fonte è autorevole: sono stati infatti il sindaco Andrea Corsaro e il presidente di Atena Fernando Lombardi a comunicarla ai giornalisti: «Il cda di Atena – hanno spiegato – ha deliberato giovedì mattina di dare via a questo progetto. Il nuovo impianto sorgerà nell’area industriale di Vercelli e consentirà un “affinamento” del rifiuto conferito dopo la raccolta differenziata e prima dell’invio alle aziende di trasformazione. Questo ne accrescerà il valore e quindi il ritorno economico». L’iter autorizzativo dovrebbe durare tre mesi e la struttura potrebbe entrare in funzione già nel 2014, costerà quasi 8 milioni di euro e, con i suoi 37 posti di lavoro, potrà ampiamente ammortizzare la perdita di occupazione derivante dalla chiusura dell’inceneritore (dove operano circa 20 persone). Nella situazione a regime l’impianto potrebbe accogliere anche i rifiuti già differenziati (principalmente carta, cartone, legno, imballaggi, plastica e assimilabili) di altri territori sino a una soglia ottimale di 40mila tonnellate l’anno.
Positivi i primi commenti dei partiti. Il segretario provinciale del Pd, Maura Forte, dichiara: « Apprendiamo con interesse e soddisfazione la notizia del giorno, ossia, la decisione del CdA di Atena di spegnere l’inceneritore. Inutile dire che il Partito Democratico negli anni si è sempre espresso contro l’impianto di Via Asigliano e ben chiara fu la nostra posizione quando fu deciso di rimetterlo in funzione, la nostra contrarietà fu espressa in ogni contesto.
Ci siamo impegnati in questi anni per dimostrare che esistevano soluzioni alternative alla combustione, lo dimostra il nostro impegno nell’organizzare il sopraluogo a Vedelago e la recente visita a Capannoni per constatare la veridicità del progetto Rifiuti Zero.
Più volte è stato sottolineato che con una corretta raccolta differenziata, porta a porta, il quantitativo dell’indifferenziato si riduce fortemente e diventa facilmente gestibile con un impianto di trattamento meccanico a freddo. Ribadiamo che la salute dei cittadini è la nostra priorità».
Uguale soddisfazione, pur con qualche accentuazione polemica in più, anche da parte del Movimento 5 Stelle vercellese capitanato dal parlamentare Mirko Busto: « Ringraziamo i comitati, le Associazioni e i singoli cittadini che si sono battuti negli anni per spegnere l’inceneritore, impianto fortemente impattante in una delle aree più inquinate d’Italia e del mondo.
Come eletti e attivisti del M5S ci siamo battuti a lungo per il rispetto dei limiti emissivi, per la chiusura e la bonifica dell’impianto. Eravamo trasaliti, qualche mese fa, alla decisione di questa Giunta di investire altre centinaia di migliaia di euro per far ripartire il vetusto impianto dopo l’ennesimo fermo. Evidentemente l’avvicinarsi delle elezioni deve aver portato a più miti consigli.
Ora restiamo in allerta per far sì che non venga programmato un nuovo impianto di incenerimento nel quadrante nord. L’impianto a freddo dovrà essere una “fabbrica dei materiali” che studi i materiali post consumo per riprogettarli verso la totale scomponibilità, riciclabilità e riusabilità. Non già un impianto che produce CDR (combustibile da rifiuti) da bruciarsi in altri forni. I rifiuti possono e devono essere gestiti solo nell’ottica dell’obiettivo Rifiuti Zero con la riduzione e la riprogettazione a monte e la raccolta differenziata, il riuso, il riciclo a valle».
(Leggi la notizia sull’edizione del Corriere eusebiano in edicola)