Università del Piemonte orientale – Lauree triennale e magistrale spendibili in diversi settori professionali

La filosofia contribuisce a sviluppare spirito critico e senso di autonomia

I vercellesi conoscono l’Università del Piemonte orientale e la sua offerta formativa? Ne hanno una percezione emotiva, passionale, realistica? Sono informati sul talento professionale e umano dei docenti, sull’eccellenza dei ricercatori che conferiscono alla didattica un alto livello qualitativo? Sanno che i risultati ottenuti dagli studenti frequentanti e dagli studenti lavoratori sono altrettanto gratificanti? Sanno che l’Università del Piemonte orientale è sesta in Italia nella classifica relativa alle scienze politiche e sociali e terza in quella legata alle scienze storiche, filosofiche, pedagogiche, psicologiche? E che, all’interno di queste aree, l’Upo si colloca addirittura al primo posto nelle tre graduatorie ristrette riguardanti rispettivamente la storia delle dottrine politiche e la filosofia politica, le discipline filosofiche e le discipline storiche?

«Non tutti, non abbastanza – affermano con una punta di amarezza Iolanda Poma, presidente del corso di laurea triennale in filosofia e comunicazione, e Luca Bianchi, presidente del corso magistrale in filosofia, che completa il percorso formativo – Spesso non esiste neppure la consapevolezza delle diversificate opportunità occupazionali che si prospettano a conclusione dell’iter universitario».

Scopriamo, per esempio, che tra i laureati in filosofia si registrano nomi illustri: giornalisti-scrittori tipo Piero Bianucci, ex direttore di Tuttoscienze, Michele Santoro, noto conduttore televisivo, Roberto Saviano, Alessandro Baricco, Vittorio Sgarbi, Ken Follett; registi cinematrografici come uno dei due fratelli Coen (Ethan), Terrence Malick, Gianni Amelio, Mario Monicelli, Vincenzo Salemme; gli attori Steve Martin, Teresa Mannino (Zelig), Natalie Portman; i cantanti musicisti Gianna Nannini e Giovanni Allevi. Per non parlare dei politici, che spaziano da un’ala all’altra del Parlamento.

Quale può essere oggi la motivazione a optare per filosofia e comunicazione, un corso legato al pensiero, all’introspezione, all’approccio speculativo?

«E’ una scelta-non scelta – risponde Iolanda Poma – nel senso che ti senti portato a questo tipo di studio dalle domande ricorrenti di senso a cui cerchi di dare una risposta. In una fase di narcosi e omologazione come quella attuale, gli obiettivi formativi che noi ci proponiamo sono un’ottima reazione verso l’autonomia, perché consentono agli studenti di acquisire spirito critico e capacità di orientamento su più fronti all’interno del dibattito culturale contemporaneo. E’ il sapere aude kantiano: abbi il coraggio di sapere. Ne emerge un profilo professionale spendibile nell’insegnamento, nell’editoria, nelle pubbliche relazioni, nella formazione e gestione del personale, nella pubblicità, nel giornalismo…».

«La scelta del corso magistrale in filosofia è una riconferma della passione per questo campo di studio e di ricerca – interviene Bianchi – e i risultati ottenuti dai nostri studenti sono tra i migliori. Oggi, nel mercato del lavoro, c’è bisogno di “menti elastiche” come quelle dei filosofi, capaci di adattarsi al cambiamento, di affrontare le sfide, di orientare le scelte. Mariella Enoch, presidente di Confindustria Piemone, li difende sempre e li considera assolutamente adatti a questo impiego. Lo confermano nomi illustri di top manager, ad, direttori di aziende come Chicco Testa, Carmine Donzelli, Gianni Locatelli, Marchionne…».

«La nostra università  riprende Iolanda Poma – possiede inoltre una vitalità interna che si traduce in iniziative mirate: la festa della filosofia, stage, laboratori di teatro filosofico e di cinema (che quest’anno coinvolgerà le scuole superiori), conduzione radiofonica: il responsabile attuale dell’emittente di ateneo si è laureato da noi».

Al livello qualitativo del corso di laurea triennale e del corso magistrale bisogna far corrispondere ora il livello quantitativo, incrementando il numero di iscritti. «Stiamo pensando – spiega Bianchi – a una sinergia con gli insegnanti delle scuole superiori della provincia, nelle quali potremmo concordare lezioni tematiche di filosofia agli studenti in vista del diploma e organizzare visite guidate in ateneo, per mostrare concretamente ai giovani cosa proponiamo, come funziona il meccanismo, di quali ambienti e attrezzature tecnico-informatiche disponiamo, sottolineando il valore aggiunto di un rapporto immediato con i docenti rispetto alle grandi sedi in cui si rimane… dei numeri».

«Io a Vercelli mi trovo benissimo – afferma Gabriele, iscritto a filosofia e comunicazione – non capisco perché si debba andare tanto lontano per studiare. Università piccola non significa di serie B. Anzi».  Ormai in vista della laurea, afferma senza esitazione di essere tuttora convinto del percorso scelto: «Il problema dell’occupazione, oggi, non è relativo al singolo settore ma, purtroppo, generalizzato ed esteso a tutte le facoltà universitarie. In ogni caso il ventaglio di opportunità offerto dal corso di filosofia e comunicazione è piuttosto ampio e io…non vedo l’ora di mettermi in gioco».

Kantiano anche lui.

(di Ilde Lorenzola)