Covid-19, Cirio: «Dobbiamo essere prudenti, ma non possiamo uccidere l’economia»
La posizione del governatore del Piemonte: «Abbiamo difeso bar e ristoranti, così come parrucchieri ed estetisti, perché hanno fatto grandi investimenti e sacrifici per garantire la sicurezza»
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, si è detto soddisfatto delle misure contenute nell’ultimo Dpcm del Governo per far fronte all’emergenza coronavirus: «Il Piemonte ha puntato i piedi sulle chiusure dei locali alle 24, perché siamo convinti che il problema non siano i ristoranti o i parrucchieri, ma l’assembramento di fronte ai locali nelle strade e nelle piazze. Siamo contenti che sia andata così».
Intervenendo alla trasmissione “Agorà”, in onda su Rai Tre, Cirio ha affermato: «Abbiamo lavorato tutto sabato e domenica scorsi per concertare i contenuti del Dpcm. Di solito ci arrivava un’ora prima di essere firmato per le osservazioni, invece questa volta ne abbiamo condiviso alcune parti e siamo stati ascoltati. Ciò non toglie che fuori bisogna essere più rigorosi».
In merito alla chiusura di strade e piazze per evitare gli assembramenti, il governatore annuncia il sostegno della Regione ai sindaci del Piemonte: «Convocherò tutte le associazioni che rappresentano i Comuni italiani, Anci, Anpci e Uncem, per arrivare ad azioni condivise. Il Governo ha scaricato sui sindaci, noi non li lasceremo soli, perché nella pandemia non si può scaricare sul più piccolo o sul più debole. Dobbiamo stare tutti insieme e tutti uniti. Con i sindaci determineremo anche le misure anti assembramento, che sono essenziali per continuare in sicurezza».
Ospite nella serata di ieri, lunedì 19 ottobre, durante il Tg3 Piemonte, lo stesso Cirio ha poi ribadito: «La chiusura alle 22 di bar e ristoranti sarebbe stata un colpo troppo grande. Dobbiamo essere prudenti, ma dobbiamo anche capire che non possiamo uccidere l’economia. Abbiamo difeso queste attività, come parrucchieri ed estetisti, perché hanno fatto dei grandi investimenti e dei grandi sacrifici per garantire la sicurezza».