Due arresti dei carabinieri a Saluggia e a Carisio

Un uomo sorpreso a rubare in un cantiere, un altro mentre passeggiava per strada nonostante fosse ai domiciliari

I Carabinieri della Stazione di Livorno Ferraris hanno tratto in arresto e tradotto in carcere S.R. di anni 30, residente a Borgo D’Ale, perché resosi responsabile di furto aggravato in flagranza di reato. Il giovane è stato sorpreso dai militari operanti mentre era intento ad asportare, smontandola a pezzi, una gru meccanica in ferro per lavori di costruzione all’interno di un cantiere edile sito in Saluggia. A dare l’allarme è stato il capo cantiere, che alcune ore dopo aver terminato la giornata lavorativa, veniva allarmato da rumori sospetti provenienti dall’area dei lavori, allertando i Carabinieri della probabile presenza di persone all’interno del cantiere, fuori dall’orario previsto. L’immediato l’intervento dei Carabinieri, ha permesso di bloccare il malintenzionato prima che riuscisse a fuggire con la refurtiva, restituendo il maltolto al legittimo proprietario.

Il reo, all’esito delle formalità di rito è stato associato al carcere di Vercelli a disposizione del Procuratore della Repubblica di Vercelli, e dopo la convalida dell’arresto, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.

I Carabinieri della Stazione di Santhià, invece, hanno tratto in arresto C.L. di anni 56, residente a Santhià, perché si trovava a Carisio, incurante della pena della detenzione domiciliare a cui è stato condannato.

Durante l’attività di controllo del territorio presso l’abitato del comune di Carisio, i militari di pattuglia, notavano il sopracitato mentre era a passeggio per le vie del paese, anche se, la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Asti aveva emesso nei suoi confronti, la sentenza della misura di detenzione domiciliare. Riconosciuto e immediatamente bloccato é stato arrestato dopo aver constatato che la persona non era, come previsto, nella propria abitazione di Santhià (VC), ma bensì in altro comune e senza alcuna autorizzazione.

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato nuovamente sottoposto alla misura detentiva domiciliare.