Due motorini e 23 bici rubate: in carcere un tunisino

L’arresto e il rinvenimento dell’ingente refurtiva al termine di un’articolata indagine della Polizia

Una parte della refurtiva recuperata

Nelle prime ore dell’11 ottobre la Polizia di Stato ha proceduto a un fermo d’iniziativa a carico di G.A., nato in Tunisia, classe 81, residente a Vercelli, di fatto senza fissa dimora, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, per il reato ex art. 648 cp, ovvero la ricettazione di un motoveicolo marca Malaguti Phantom 100 (rinvenuto completamente smontato) e di uno scooter Peugeot, entrambi provento di furto in abitazione commessi a Vercelli rispettivamente in data 8 e 10 ottobre 2017.

Si tratta della conclusione di un’attività investigativa, iniziata nel mese di agosto, dopo aver appreso della notizia di diversi furti di motoveicoli e biciclette a Vercelli. Più nello specifico, gli investigatori della terza sezione della Squadra Mobile hanno acquisito tutte le immagini registrate dai sistemi di video – sorveglianza installati presso le diverse abitazioni private cittadine, vicine ai luoghi in cui erano avvenuti i furti. Tra questi, dopo un’attenta e scrupolosa visione, uno straniero è stato immortalato in data 17 agosto lungo le vie De Maria e Sampietro, subito dopo aver sottratto uno scooter Malaguti Phantom, e averlo caricato e nascosto a bordo del suo furgone Fiat Scudo. Dal numero di targa di quest’ultimo si è risaliti al proprietario: la certezza che fosse lui l’autore del crimine è stata data anche dal fatto che lo stesso era già conosciuto per fatti analoghi, in quanto protagonista di un’attività di indagine nel 2014, condotta sempre dalla squadra mobile di Vercelli e culminata anche in questo caso con il fermo di P.G. dello stesso. (In quella circostanza il soggetto venne bloccato al molo Marassi del porto di Genova mentre era intento a salpare alla volta della Tunisia. A bordo del furgone vennero rinvenuti nr. 3 ciclomotori Vespa Piaggio, tutti provento di furto avvenuti a Vercelli).

Per tali motivi, informata l’autorità giudiziaria, l’autocarro Fiat Scudo veniva monitorato nei suoi spostamenti. Al contempo, grazie una serie di accertamenti incrociati, si veniva a conoscenza che a nome di G.A. era stato acquistato un biglietto con partenza prevista per il pomeriggio dell’11 ottobre dal porto di Civitavecchia con destinazione Tunisi. Il biglietto prevedeva anche l’imbarco del veicolo sopra riportato. Alla luce di ciò gli investigatori hanno svolto attività di osservazione e pedinamento e nel momento in cui stava per abbandonare la provincia di Vercelli è stato sottoposto a perquisizione. Tale attività ha permesso di rinvenire all’interno del furgone a lui intestato e in un box a lui in uso: i motoveicoli soprariportati, un ciclomotore marca Garelli, intestato ad una persona deceduta il cui furto non risultava denunciato, e 23 biciclette di diversi modelli. Si stanno svolgendo accertamenti al fine di individuare i legittimi proprietari delle bici rinvenute, molte delle quali in ottimo stato. Al momento sono stati restituiti ai legittimi proprietari una bicicletta e i tre motoveicoli; infatti per il ciclomotore marca Garelli, si è scoperto essere provento di furto solo quando nella giornata del 12 sono venuti a fare denuncia gli eredi del proprietario. Lo stesso dicasi per una delle biciclette rinvenute.

In data 13 ottobre il fermo è stato convalidato ed è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere.