GdF Vercelli: sequestro per 14 milioni di euro e 9 indagati per truffa ai danni dello stato e riciclaggio

Gli investigatori economico-finanziari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vercelli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vercelli, hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare reale del sequestro preventivo su beni e disponibilità finanziarie dal valore stimato di circa 14 milioni di euro nei confronti di 9 indagati per vari reati che vanno dall’associazione per delinquere, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, al riciclaggio e all’autoriciclaggio.
L’esecuzione della misura cautelare costituisce l’epilogo di un’indagine di polizia giudiziaria orientata nel settore delle indebite compensazioni ed altri illeciti in materia di crediti d’imposta condotta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vercelli, che hanno visto l’emissione di un provvedimento del G.I.P. presso il Tribunale di Vercelli, nei confronti di soggetti gravemente indiziati di appartenere ad un sodalizio criminoso costituito da imprenditori e professionisti, con base operativa nel Vercellese, dedito alla creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, maturati mediante l’indebito ricorso alle misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (D.L. 34/2020), in particolare inerenti la misura agevolativa del c.d. Bonus Facciate.
Nell’ambito dell’operazione, svolta con il prezioso ausilio di tutti i Reparti di Vercelli, del Nucleo P.E.F. di Biella e di un’unità cash-dog della Compagnia di Domodossola ovvero un cane addestrato alla ricerca di denaro occultato, è stato eseguito il sequestro preventivo anche per equivalente dei falsi crediti, di beni mobili ed immobili (azienda, terreni e abitazioni), e disponibilità giacenti sui conti correnti.
Attesa l’ampiezza e la complessità del contesto investigativo, le indagini di polizia giudiziaria si svilupperanno ulteriormente sugli aspetti di rilevanza penale emersi.
Il contrasto a qualsiasi tipo di illecito fiscale, e l’attività condotta nel settore delle indebite compensazioni, in sinergia con l’Agenzia delle Entrate per impedire la monetizzazione dei crediti fittizi, permette di tutelare il funzionamento del mercato e garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche.
Si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.