I patronati in piazza contro i tagli della legge di stabilità
«Anche sui cittadini vercellesi ricadrà l’onere dei tagli inflitti ai Patronati. Molti servizi resi finora in forma gratuita e universale ai cittadini, infatti, non lo saranno più. E già si possono prevedere le code agli sportelli dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per il numero eccessivo di prestazioni che l’Inps (e non solo) dovrà sbrigare in seguito ai tagli scellerati sui Patronati». C’è preoccupazione nelle parole dei direttori provinciali dei principali patronati: Fausta Tirone (Patronato Acli), Renzo Stievano (Inca Cgil), Loretta Paggi (Inas Cisl) e Paco Laurucci (Ital Uil). Ma c’è anche voglia di reagire. Questi quattro ptronati, riuniti nel Ce.Pa (Centrale Patronati), rappresentano oltre il 70% degli utenti che si rivolgono gli sportelli di patrocinio sociale e dunque, a livello locale come a livello nazionale, aiutano gratuitamente migliaia di persone ogni giorno ad affrontare ogni genere di incombenza nei confronti della pubblica amministrazione.
«La Legge di Stabilità, approvata da senato e in discussione alla camera – spiegano – attacca i patronati riducendo, per l’ennesima volta, le risorse del Fondo dando per scontata una compartecipazione del cittadino alle spese per prestazioni che, fino a ieri, il Patronato forniva gratuitamente. Dunque i Patronati, per mantenere la loro struttura attuale, devono chiedere ai cittadini i soldi per compensare la diminuzione del contributo pubblico. La Costituzione prevede che tutti i cittadini possano contare sull’aiuto dei Patronati ma mantenere la gratuità del servizio comporterebbe un significativo ridimensionamento del personale dipendente e, di conseguenza, una diminuzione dell’attività di assistenza e tutela specialmente delle fasce più deboli della popolazione. Con i tagli al Fondo, costantemente intaccato da cinque anni (90 milioni di euro dal 2010 al 2013 e poi altri 35 milioni lo scorso anno), non si fa nessuna buona riforma dei Patronati e non si ottimizzano i servizi destinati ai cittadini affinché accedano ai diritti previdenziali e socio-assistenziali, in maniera gratuita e tutelata, come hanno invece diritto».
Per contro l’Inps e gli altri istituti nazionali – rilevano i patronati – ha una struttura che viene costantemente ridimensionata perdendo importanti professionalità e competenze ed ha bisogno per funzionare di Patronati ben strutturati, qualificati e distribuiti nel territorio.
«Indebolire contemporaneamente sia gli istituti che i Patronati significa abbandonare una parte dei cittadini a faccendieri più o meno improvvisati e, ovviamente, illegali. Infine non si è tenuto conto del milione abbondante di cittadini che recentemente hanno firmato la petizione contro lo smantellamento del diritto alla gratuità della tutela previdenziale, chiedendo di rinunciare a qualsiasi ipotesi di taglio del Fondo ai patronati».
Per questi motivi i Patronati vercellesi del Ce.Pa unitamente a Cgil, Cisl, Uil e Acli territoriali continueranno la mobilitazione e l’opera di controinformazione rivolta ai cittadini per cambiare una norma sbagliata, dato il prezioso lavoro – riconosciuto dalle istituzioni anche in più occasioni – che i Patronati svolgono per la collettività e contestualmente chiedono che le ipotesi di riduzione del fondo vengano azzerate e che si ponga fine all’attuale clima di enorme incertezza e preoccupazione.
Già da oggi, venerdì 4 dicembre, i patronati inizieranno un’azione volta a orientare i cittadini a rivolgersi direttamente agli sportelli Inps per toccare con mano cosa significherà rapportarsi con la Pubblica amministrazione senza il filtro dei patronati stessi.