In quindici anni persa la metà dei campi italiani di mais, in Piemonte il calo è stato del 25%
Produzione in calo del 9,1% per il grano tenero e del 14,7% per il mais. In base ai dati provvisori dell’Istat a livello nazionale elaborati da Confagricoltura Piemonte quest’anno la produzione di frumento tenero è stata di 27.973.961 quintali di granella (30.532.650 quintali il raccolto 2021), quella di mais è stata di 52.237.540 quintali (61.255.911 quintali l’anno scorso).
“Al di là della siccità che ha ridotto i quantitativi raccolti in tutta Italia – sottolinea Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – il dato che deve far riflettere è la continua erosione della superficie a granoturco”.
Nell’ultimo biennio le coltivazioni di granturco italiane sono scese da 602.856 a 578.417 ettari, con una contrazione del 4% dei terreni investiti. In base ai dati Istat del 2007 la superficie coltivata era di 1.053.396 ettari: in 15 anni abbiamo perso il 48% dei campi di granoturco italiani. In Piemonte la discesa è stata meno marcata, ma comunque significativa perché abbiamo perso il 24,7% delle superfici: nel 2007 si coltivavano 177.419 ettari di mais; quest’anno il dato si assesta a 133.623 ettari.
“Questi numeri ci dicono che continua ad aumentare la nostra dipendenza dall’estero per un prodotto strategico per la zootecnia italiana di qualità e per la nostra filiera agro-alimentare. È necessario che le istituzioni si facciano carico di questa situazione – aggiunge Allasia – per contribuire a valorizzare le nostre produzioni di eccellenza, intervenendo in primo luogo per favorire l’accumulo e l’utilizzo delle risorse idriche, indispensabili per la produzione dei cereali”.